Come ogni anno, il 28 marzo, si celebra in Tibet l’Anniversario dell’Emancipazione dei Servi della Gleba, un grande giorno per tutte le etnie della Regione Autonoma, che viene commemorato con grande enfasi.
59 anni fa il Premier Cinese Zhou Enlai firmò il Decreto del Consiglio di Stato col quale si dissolveva il Governo Tibetano e si nominava un Comitato Transitorio, che lanciò una campagna di riforme democratiche per l’abolizione della servitù, liberando milioni di persone.
In questi decenni il Tibet ha guadagnato rapidi progressi nella propria economia sociale e nel livello di vita della popolazione, ha visto la propria cultura ma anche il proprio patrimonio naturale protetti da leggi apposite e oggi gode dei benefici del progresso e di una politica ambientalista, progressista e inclusiva.
L’antico Tibet era una società feudale, la cui struttura economica violava i più basilari Diritti Umani: il cinque per cento della popolazione possedeva il 100 per cento delle terre, dei pascoli e degli armenti tibetani, i servi della gleba vivevano in condizioni abiette pur costituendo il 95 per cento della popolazione ed erano sottoposti a orrende mutilazioni fisiche se fallivano nel soddisfare le richieste dei loro padroni.
Sotto questo sistema il Tibet non poteva sviluppare alcuna attività moderna, persino la fabbricazione di oggetti semplici come fiammiferi e chiodi era oltre le sue possibilità. Sistemi agricoli antiquati e inefficienti richiedevano enormi dispendi di energie fornendo magri risultati e l’intera economia tibetana nel 1959 aveva un valore di meno di 21 milioni di dollari Usa.
Phurbu, un Tibetano oggi 68enne, residente a Lhoka, ricorda la vita prima delle riforme democratiche: fin dall’età di 6 anni era stato costretto a mungere le pecore del suo padrone: “Era un’esistenza bestiale, fatta di sola fatica e privazioni, ero esposto agli elementi, scalzo e i miei piedi si coprivano di ulcere sanguinanti”.
Le riforme democratiche hanno sprigionato le energie e le potenzialità del popolo tibetano, consentendo un rapido sviluppo. L’industria in Tibet si é diffusa e oggi non esistono più regioni ‘tagliate fuori dal mondo’. To Apo Wanggyur, nomade di Loma, nella Contea di Nagchu, mostra con orgoglio un moderno smartphone…quando accompagna il bestiame al pascolo l’oggetto lo aiuta a passare il tempo, a combattere la solitudine e non solo; egli ha anche scoperto maniere per utilizzarlo nel suo lavoro.
Oggigiorno il 95 per cento dei nomadi di Loma possiede uno smartphone. Anche i servizi di consegna a domicilio hanno prosperato in Tibet: oggigiorno ci sono oltre 20 grandi compagnie di corrieri come Yuangtong, China Railway, Civil Aviation Express ed altri. I residenti della Contea di Nagchu dicono che il tempo medio di consegna di un oggetto ordinato non supera i tre giorni. L’emancipazione del servi della gleba in Tibet non é stata solo una conquista per i Diritti Umani in Cina ma un capitolo fondamentale per la storia dei Diritti Umani in Asia e nel mondo.