“Rappare” a 4 mila metri di quota: il duo ANU alla conquista del mercato musicale

  • by Alberto M
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  • 14 Mar 2019
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Passato e modernità. Questa l’essenza della musica tibetana nel nuovo millennio. Nonostante la famosa chiusura dell’altopiano, ai giorni d’oggi la musica dello Xizang presenta numerose influenze che vanno dal rock occidentale fino al k-pop coreano. Un viaggio di suoni che ha reso un prodotto unico ed interessante, senza però tralasciare una delle essenze del canto tibetano: la grande capacità di estensione vocale.

Il popolo tibetano si rifà ad una cultura musicale popolare estremamente forte. I cantanti di etnia tibetana sono particolarmente rinomati per le loro ampie abilità vocali, tanto che la musica pop tibetana è ad oggi un interessante prodotto tutto da scoprire, con una grande outsider che sta colpendo tutti: il rap. Se pensassimo alla storia del rap in quanto tale, parrebbe assurdo che sul Tetto del Mondo, ad oltre 4 mila metri di quota si stia formando una cultura pop e rap, ma invece è così.

Tra tutti il duo ANU sta conquistando le folle. E non solo in Cina.  Il gruppo, formato dai cantanti Gong Ba e Baya, nasce nel 2016 e in soli tre anni è divenuto noto non solo nella Cina continentale, ma anche all’estero. Un aiuto è stato sicuramente la loro partecipazione al programma televisivo “Singer” della Hunan Television, un format che porta alla sfida i migliori cantanti del continente cinese. Risultato? Pubblico impazzito per queste note esotiche cantate dal duo. Ma la novità è stata il sentire “rappare” in tibetano.

Tuttavia la musica prodotta dagli ANU, non è il primo esempio di contaminazione e fusione di melodie tibetane con quelle straniere. E’ risaputo che la musica tradizionale tibetana ha avuto influenza anche su alcuni stili musicali occidentali, in particolare quello new age. Compositori quali Philip Glass ed Henry Eichheim sono conosciuti per l’utilizzo di elementi tibetani nella loro musica, come esemplificato dalla colonna sonora creata da Philip Glass per la pellicola del 1997 Kundun, diretta da Martin Scorsese.

Il primo esempio storico di fusion tra musica occidentale e tibetana è stato l’album Tibetan Bells del 1971, interpretato da Nancy Hennings ed Henry Wolff. Stili stranieri di musica pop hanno fatto la loro parte nell’influenzare la musica popolare tibetana, in particolare grazie ai membri della diaspora. Tra questi, presenti per la maggior parte in India, sono famosi i generi di musica indiana Ghazal e Filmi, oltre al rock in stile statunitense esemplificato da band indiane quali i Rangzen Shonu.

Anche all’interno dello stesso Tibet sono presenti gruppi rock, tra i quali il pioniere e più famoso è l’ensamble bilingue Vajara (o Tian Chu). Grazie all’allentamento di alcune norme e leggi a partire dagli anni ’80, la musica poptibetana si è espansa greazie ad artisti quali Yadong, Dadon (attualmente residente negli Stati Uniti), Jampa Tsering (Tibet), il trio AJIA, il quartetto Gao Yuan Hong e la band di cinque membri Gao Yuan Feng. In particolare, i Gao Yuan Hong hanno inserito nei loro singoli elementi di rap in lingua tibetana. Alan Dawa Dolma è attualmente l’unica artista tibetana ad aver sfondato nell’industria musicale Giapponese.