LHASA, CAPITALE DELLA FESTA DI ‘SAKADAWA’

  • by Redazione
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  • 24 Lug 2019
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Viale Barkhor nel centro di Lhasa è affollato di buddhisti tibetani dal tramonto all’alba. Anche durante i momenti più concitati della giornata, i credenti si prostrano sui marciapiedi di pietra in omaggio al Buddha.

Giovedì 13 giugno è stato l’undicesimo giorno del quarto mese secondo il calendario tradizionale tibetano. Questo è anche il mese di “Sakadawa”, ovvero l’anniversario della nascita, dell’Illuminazione e della morte del Buddha. Il picco della ricorrenza è il quindicesimo giorno del quarto mese, che cade lunedì 17 giugno.

Lhasa è la capitale, e la città santa, del buddhismo tibetano. Decine di migliaia di fedeli visitano la città durante il mese per celebrare Sakadawa (scritto anche Saka-Dawa). I fedeli girano ritualmente attorno ai santuari (“circumambulazione” NdT), bruciano incenso, fanno offerte e praticano la carità verso i poveri e gli infermi.

Barkhor Street circonda il Tempio di Jokhang, che ha una statua che si ritiene essere una effige a grandezza naturale di Sakyamuni, fondatore del Buddhismo, a 12 anni. Ci vorrebbero circa 20 minuti per percorrere la strada, se fosse sgombra, e ancora di più per i credenti che si prosternano.

Tra i flussi di pellegrini ci sono anziani tibetani vestiti con abiti tradizionali, con ruote o perline di preghiera, e giovani i cui passi sono pieni di impazienza. Ci sono più giovani che si prosternano rispetto agli anziani. Alcuni si fermano per prendere selfie da condividere con amici e famiglie. Quando il numero dei pellegrini sale dopo il tramonto, i cordoni arancioni sono usati per separare coloro che camminano da coloro che si prostrano, mantenendo la sicurezza.

Lhasa ha tre percorsi sacri per i pellegrini: il Barkhor, un cerchio attorno al Potala Palace e Lingkhor, o il percorso di ‘circumambulazione’ dei pellegrini esterni a Lhasa. Devoti buddhisti sfidano il caldo torrido della città in estate per completare correttamente il loro pellegrinaggio.

Lodro, 73 anni, è un pensionato locale. Cammina uno o due cerchi in più attorno al Palazzo del Potala ogni giorno durante il mese del festival. “Un numero crescente di persone delle aree rurali e di pastorizia si reca a lavorare a Lhasa e spesso fanno pellegrinaggi quando hanno del tempo libero”, ha affermato. Il municipio della città ha istituito dei capannoni di servizio lungo questi percorsi, con lunghi sgabelli, per fornire acqua, tè e servizi di primo soccorso ai pellegrini.

“Ogni giorno più di 500 persone si fermano a riposare nel mio capanno, ma in generale le persone riempiono le loro bottiglie d’acqua e continuano a camminare, tanto che ne ho perso il conto”, riferisce Tsenten Drolma, un operatore della comunità sulla North Lingkhor Road.

Nel monastero di Ramogia a Lhasa, dove viene conservata una statua che si ritiene essere Sakyamuni a otto anni, i credenti prendono tavole di legno e abbastanza farina d’orzo tostato e acqua per un giorno ed eseguono quindi la prostrazione e altre pratiche votive.

Per tutto il giorno, lunghe file di buddhisti portano il burro di yak in bottiglie di thermos per fare offerte al tempio di Jokhang. Tra di loro ci sono persone provenienti da varie parti del Tibet e altre province.  Tashi Dondrup, 28 anni, è un contadino di Xigaze. Sta studiando in una scuola guida a Lhasa per ottenere la patente. “Ci vogliono sei ore per girare intorno al Potala Palace, è qualcosa di significativo e suggestivo farlo nel mese di Sakadawa”.