Gyantse è una città tibetana sita ad oltre 4 mila metri di altitudine, ed è attraversata dalla “Friendship Highway”, che la collega direttamente con Kathmandu in Nepal.
Posta storicamente lungo la rotta carovaniera verso il Bhutan e il Sikkim e centro del dominio inglese in Tibet nel primissimo novecento, Gyantse è dominata da un forte che le stesse truppe di Sua Maestà consideravano tra le roccaforti più difficili da espugnare in Asia centraleGyantse è una città tibetana sita ad oltre 4 mila metri di altitudine, ed è attraversata dalla “Friendship Highway”, che la collega direttamente con Kathmandu in Nepal.
Negli ultimi anni, l’industria del turismo del Tibet si sta ergendo a emblema, e simbolo del rilancio economico e salvifico di una delle regioni più arretrate della Cina. Il settore turistico si sta dimostrando come la risorsa strategica per lo sviluppo dell’altopiano in chiave moderna; il volano nel riequilibrio della provincia occidentale con le altre del territorio nazionale capace di dare alla popolazione l’accesso al benessere diffuso e nuove opportunità di lavoro, fattori salienti della trasformazione della società tibetana verso la modernità.
Il Tetto del Mondo è sinonimo di mistero e inaccessibilità, di isolamento e spiritualità, di distacco terreno e di avvicinamento al cielo, un brand intorno al quale sviluppare una narrazione turistica intorno al concept della promozione delle attrazioni autoctone e della cultura indigena.
La regione autonoma dispone di una propria compagnia “di bandiera”, la Tibet Airlines che raggiunge 23 destinazioni con una flotta di 10 velivoli. Riprendendo l’invito che fu di Deng Xiaoping (“ai visitatori del Nepal deve essere permesso di raggiungere il Tibet. Questo renderebbe felici le persone del Nepal”), Wang Yi, Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, ha rilanciato il ruolo del turismo in chiave strategica nell’apertura dell’altopiano (e della Nazione) agli altri Paesi dell’Asia meridionale, soprattutto il Nepal, uno dei più importanti vicini della Cina.