Tra gli incontri ed i sincretismi avvenuti tra Buddhismo Cinese e Buddhismo Tibetano avvenuti nel secolo scorso, pochi sono tanti interessanti e curiosi come quelli che riguardano la figura di Fahai Lama (1920-1991).
Chi era quindi Fahai Lama? Questo personaggio è stato studiato a livello accademico da Monica Esposito, una famosa studiosa italiana specialista di religioni cinesi, venuta purtroppo a mancare prematuramente nel 2011.
Nel corso dei suoi numerosi viaggi di studio in Cina e Tibet, dove condusse approfonditi studi sul campo riguardo alle pratiche di qigong, taiji, Taoismo e Buddhismo (particolarmente dello Dzogchen), Monica Esposito scoprì un monastero buddhista dalle caratteristiche singolari. Pur situandosi nel contesto culturale e spirituale del Buddhismo Cinese, si vociferava che l’abate di questo monastero venisse dal Tibet, possedesse strani «poteri» magici, e facesse ambigue ed eterodosse pratiche sessuali, forse addirittura con le monache del suo stesso monastero.
Queste voci sicuramente tenevano parte della popolazione locale lontano dal monastero, ma non fu così per la dott.ssa Esposito, che al contrario incuriosita volle approfondire la questione.
Il monastero in questione è collocato nella Cina Sud Orientale, nella provincia dello Zhejiang, sulle pendenze della montagna Tianmu. L’Abate di questo monastero, conosciuto con il nome di Fahai Lama, fu il protagonista di un caso estremamente raro di integrazione delle pratiche più esoteriche del Buddhismo Tibetano – le sue pratiche tantriche e lo Dzogchen – in un contesto monastico cinese.
L’origine del nome di Fahai Lama è sconosciuta e ciò che si sa sulla sua vita è riportato dai suoi discepoli. Lo stesso nome che usò, comunque, rimanda al sincretismo che la sua persona incarnava, essendo “Fahai” il nome di uno dei più importanti discepoli del Sesto Patriarca del Chan Huineng, mentre “Lama” è un termine tibetano. Egli nacque nel 1920 nel Qinghai in una famiglia povera, probabilmente da madre tibetana e padre cinese. Quasi sicuramente il padre cinese era un traduttore di lingua tibetana.
I primi anni della sua vita li passò immerso nel contesto del Buddhismo Tibetano senza però avere la possibilità di approfondirne le pratiche esoteriche (da bambino faceva la guardia delle pecore in un monastero Gelugpa). Solo in seguito, dopo l’età di tredici anni, prese la strada della Cina Sud Orientale assieme ad un monaco cinese chiamato Xindao, ed entrò infine in un Istituto Buddhista dove conobbe il maestro Chan Huiding, discepolo del famoso maestro Xuyun (1840-1959).
Fahai divenne il discepolo e assistente di Huiding, e iniziarono assieme a divulgare il Dharma come conosciuto e tramandato dalla tradizione Chan cinese. A Nanchang (provincia dello Jiangxi ) crearono anche una associazione buddhista con Huiding come presidente e Fahai come vice-presidente. Fu qui, a Nanchang, che Fahai fece un incontro che rivoluzionerà la sua pratica spirituale: conobbe il famoso tulku (maestro reincarnato) Gangkar Rinpoche, che era lì in visita. Quest’ultimo era il quinto tulku del monastero di Bo Gangkar, e diverse volte viaggiava in Cina per insegnare il Buddhismo Tibetano.
Fahai ascoltando gli insegnamenti di Gangkar Rinpoche ne rimase affascinato ed andò nel suo monastero nel Kham, Tibet Orientale, dove approfondì le conoscenze esoteriche della scuola Nyingma e Kagyu. Così, dopo aver ricevuto i più alti insegnamenti del Tantra buddhista quali l’Anu Yoga con le sue pratiche sugli yoga interni, la Mahamudra e lo Dzogchen con la trasmissione dello Yeshe Lama, andò in ritiro per un tempo non precisato (probabilmente qualche mese) in una caverna della montagna di Gangkar.
Dopo il suo ritiro tibetano andò a Shanghai e lavorò come esperto di medicina tradizionale cinese, in particolare di qigong e agopuntura. Poi cominciò la Rivoluzione Culturale e durante questo periodo stette in ritiro assieme al suo maestro Huiding in una grotta nella montagna di Tianmu. E’ proprio davanti questa grotta che, dopo la fine della Rivoluzione Culturale, Fahai Lama creò il suo monastero.
Secondo quando Fahai Lama riportò, durante il suo ritiro ebbe una visione della Dea tantrica Vajrayogini che le disse che quella montagna era particolarmente sacra per lei, luogo ideale dove praticare lo Dzogchen, e che sarebbe in particolare stata fruttuosa per la pratica delle donne. Per questa ragione, infatti, Fahai Lama costruì essenzialmente un monastero femminile. Il suo piano era ampliarlo creando anche una comunità monastica maschile ed una grande sala di meditazione (gompa), ma la sua morte nel 1991 gli impedì di proseguire nel progetto.
Lo stile di vita delle monache seguiva lo schema classico del Buddhismo Chan, ma con una forte enfasi nelle pratiche fisiche come il qigong. Gli insegnamenti che venivano dati integravano il Chan, la scuola della Terra Pura ed il Tantrismo. In particolare, di giorno venivano dati gli insegnamenti essoterici, mentre di notte venivano dati quelli esoterici (questi ultimi quasi completamente tibetani). Le pratiche tantriche erano focalizzare su Vajrayogini, sui Sei Yoga di Naropa (praticati giornalmente dalle monache) e sullo Dzogchen.
Persino il maestro Chan di Fahai, ovvero Huiding, richiese a Fahai di ricevere l’iniziazione tantrica e gli insegnamenti esoterici del Tantra, che cominciò pertanto a praticare (si tratta di uno dei rari casi in cui il discepolo diventa poi maestro del suo precedente insegnante).
Come venivano integrati nell’ottica di Fahai Lama gli insegnamenti del Chan e quelli del Tantra? Essenzialmente, il Chan è basato sulla mente, sul riconoscere la natura di Buddha nella mente, perché non c’è Buddha al di fuori di essa. Il Tantra invece è basato sul corpo, sulle pratiche con le energie interne, i chakra, le nadi, i bindu bianchi e rossi. Il Tantra si focalizza sull’importanza del corpo come mezzo per raggiungere lo stato di Buddha. Così, togliendo quelle che sono le cause energetiche dell’ignoranza nel corpo, sarà più facile realizzare la natura di Buddha nella mente.
E, a questo livello, l’insegnamento non-duale e basato sulla mente del Chan entra in sinergia con lo Dzogchen, la Grande Perfezione, al vertice dell’insegnamento tantrico della scuola Nyingma. Anche in esso si punta al riconoscimento diretto della natura della mente (tib. Rigpa), e viene fatto anche tramite particolari pratiche esoteriche come il Thodgal che sfrutta il medium della luminosità. Così, secondo Fahai Lama, lo Dzogchen permetteva più facilmente di infrangere le barriere del Chan. Queste ultime pratiche esoteriche, secondo Fahai, permettono al praticante di ottenere poteri taumaturgici simili a quelli dei grandi santi del Taoismo (anche da quest’ultima tradizione infatti Fahai Lama attingeva nel suo insegnamento).
Tra gli anni 80 e 90 Fahai Lama ottenne molta popolarità in Cina per via di un rinato interesse nelle tecniche riguardanti il qi, l’energia. Queste tecniche, mettendo in secondo piano il contesto dottrinale e religioso da cui provengono, stavano diventando in qualche modo il fondamento di una nuova “scienza cinese”. In varie istituzioni, ospedali, e anche famose università come Qinghua a Beijing vennero tentati vari esperimenti e metodi di misurazione scientifica del qi. E fu così che personaggi come Fahai Lama – che era già considerato esperto di qi gong e agopuntura fin dagli anni 50 – fecero varie dimostrazioni pubbliche.
E fu in questa così chiamata “febbre del qigong” che il Buddhismo Tibetano vide un revival; e Fahai Lama, che venne invitato nella capitale come maestro di qigong, divulgò tra la popolazione cinese il Buddhismo (Cinese e Tibetano) tramite il medium di un qigong fortemente tibetanizzato, divulgato addirittura tramite la stampa cinese ufficiale, i libri e i giornali scientifici.
Ps: nella foto Fahai Lama