FINE DELLA LOTTA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA KAGYU?

  • by Redazione
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  • 15 Nov 2019
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E’ dal 1994 che la scuola Karma Kagyu del Buddhismo Tibetano – la più grande e influente dopo la scuola Gelug – è diviso. La scuola che ha generato personaggi come Marpa, Milarepa e Gampopa ha subito in anni recenti un gravissimo scisma a causa di una controversia insorta relativa al riconoscimento della reincarnazione del suo capo, il Karmapa. 

Dopo la morte del sedicesimo Karmapa nel 1981 che, considerato il suo carisma ed il suo seguito, è da considerarsi forse il maestro buddhista più influente del Buddhismo Tibetano del secolo scorso, i suoi discepoli non sono riusciti a mettersi d’accordo relativamente al riconoscimento della sua reincarnazione. 

Così due Karmapa sono stati riconosciuti ed entrambi sono stati tradizionalmente intronizzati come tali: Orgyen Trinlay e Thaye Dorje. Per sintetizzare Orgyen Trinlay venne riconosciuto dalla Cina, dal Dalai Lama e da un’ampia fetta della scuola Karma Kagyu; Thaye Dorje invece è stato riconosciuto dallo Shamarpa (la più importante carica del lignaggio Karma Kagyu dopo il Karmapa) e da un’altra fetta del lignaggio, ma gode anche di un importante sostegno in Bhutan e parzialmente in Nepal. 

Intorno alla faccenda dei due Karmapa si sono svolti degli interessanti e misteriosi giochi di potere nei rapporti geopolitici tra India, Sikkim, Cina, Bhutan e Governo Tibetano in Esilio. 

La fazione di Orgyen Trinlay di fatto è quella che ha acquisito la maggiore legittimazione ed il maggiore potere mondano, con il controllo di più dei due terzi dei monasteri della scuola Karma Kagyu nell’area himalayana e con una rete più fitta di rapporti e riconoscimenti inter-tradizionali. 

Thaye Dorje poi, con la morte dello Shamarpa avvenuta nel 2014, ha perso il proprio sostegno più importante, per alcuni quasi la propria legittimità. Anche da un punto di vista politico, senza la rete di relazioni che lo Shamarpa ha intessuto nei decenni precedenti Thaye Dorje non poteva che essere sempre più isolato. 

Poi, ha deluso molti tibetani (ma entusiasmato al contempo molti occidentali) il fatto che Thaye Dorje decise di abbandonare i propri voti monastici e sposarsi, cosa avvenuta nel maggio del 2017. Questa decisione però non è affatto in contraddizione con il suo ruolo di pretendente al trono del Karmapa, considerato che anche il quindicesimo Karmapa (1871–1922) si sposò ed ebbe molti figli, riconosciuti come reincarnazioni di importanti maestri del Lignaggio. 

La decisione di Thaye Dorje di sposarsi potrebbe, forse, essere stata la scelta più giusta da fare da un punto di vista strategico. Inutile dire, infatti, che per la fazione di Thaye Dorje l’unica possibilità di sopravvivere è quella di trovare una reincarnazione di Shamarpa evitando che la fazione opposta faccia altrettanto. 

Ma avrebbe avuto Orgyen Trinlay la faccia tosta di riconoscere un nuovo Shamarpa da istruire e quindi da poter inglobare nella sua fazione quandi lo Shamarpa precedente è proprio colui che non lo ha riconosciuto? 

Orgyen Trinlay sembra, tra l’altro, vivere parallelamente una profonda crisi istituzionale. Nei suoi discorsi pubblici traspare l’insofferenza verso il proprio ruolo e verso i problemi dentro il suo lignaggio, oltre che verso la libertà personale che lui sente di non avere a causa di pressioni provenienti da più fonti, anche a lui molto vicine. Così prima scappò dalla Cina in India nel 2000; poi, non sentendosi ancora libero, è scappato dall’India all’Occidente nel 2017. 

Ed è proprio in Occidente, libero dalle pressioni dei propri collaboratori più stretti, che finalmente decise di incontrare Thaye Dorje nell’Ottobre 2018, con un incontro tanto storico quanto sperimentale, con l’intento di valutare i modi per riappacificare un lignaggio diviso da liti interne ormai da decenni. 

Il tentativo di riconciliazione sembrava però essersi arenato, non essendoci stati nuovi sviluppi in circa un anno. Invece, dopo quasi un anno – anno in cui tra l’altro Orgyen Trinlay non ha fatto eventi pubblici e non ha dato notizie ufficiali di sé – nei siti internet ufficiali di entrambi i Karmapa esce una notizia ufficiale in simultanea. 

La notizia è semplicemente una lettera. La lettera in questione è stata scritta da entrambi i Karmapa, incontratisi in una non precisata località europea il 20 Ottobre 2019. Questa lettera contiene una preghiera di lunga vita per la reincarnazione dello Shamarpa, che sembra essere stato ritrovato. 

Il nuovo Shamarpa sarà quindi presto proclamato e riconosciuto ufficialmente. Sarà riconosciuto da entrambi i Karmapa, e tutto fa supporre che si tratti di nient’altro del figlio di Thaye Dorje, nato l’11 Agosto del 2018. 

Non sappiamo quali saranno i prossimi sviluppi né dentro il lignaggio Karma Kagyu né nei delicati equilibri geopolitici che caratterizzano questa controversia; e ovviamente non sappiamo come i due Karmapa stanno pensando di gestire la loro compresenza spirituale e politica ai vertici di un lignaggio; ma possiamo senz’altro dire dopo oltre vent’anni è stato fatto il primo concreto passo verso una riconciliazione di questa importante scuola del Buddhismo Tibetano. Tutto può succedere, e negli anni a venire potrebbero esserci molte sorprese.