UNA PASSEGGIATA TRA GLI OTTOMILA!

  • by Redazione
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  • 12 Mar 2020
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Fare un trekking in Tibet, significa percorrere sentieri sui grandi spazi dell’altopiano ai piedi delle montagne innevate, attraversare i campi dei nomadi che pascolano gli yak, risalire le colline scalfitte dal vento e vivere dei giorni in un ambiente remoto e unico. E’ un’esperienza indimenticabile.

Tra gli ottomila della catena Himalayana, gli itinerari di pellegrinaggio tra i monasteri e i pochi villaggi che si trovano lungo i percorsi, si possono provare emozioni fortissime, in quell’aria rarefatta e limpidissima che trasforma il tutto in un’esperienza speciale per coloro che hanno potuto provarla.

Gli Yak sono il mezzo di trasporto più comune in Tibet. Sono bovini adattati al clima tibetano e che possono sopravvivere senza alcun problema anche a 6000 metri, e sono in grado di attraversare qualsiasi tipo di terreno. Ecco il perché questi animali hanno da sempre scortato i viaggiatori.

Bisogna fare attenzione

Bisogna prestare particolarmente attenzione all’acclimatamento e all’altitudine, in quanto in Tibet raramente si è in zone sotto i 3500 metri. Di conseguenza bisogna essere in ottima salute e fisicamente ben preparati. I trekking in Tibet sono organizzati in campi tendati, che garantiscono un maggiore comfort, buon cibo e flessibilità su dove si vuole stabilire il campo per la notte.

Un trekking nell’Himalaya è un’esperienza unica anche grazie allo staff che vi accompagna. Oltre ad essere guidati durante le camminate potete conoscere una persona del posto per qualche giorno ed entrare così più a contatto con la cultura locale. Le guide e i portatori sono persone professionali che assieme a noi sono responsabili per la buona realizzazione del trek.