CAPODANNO SUL TETTO DEL MONDO: COME FESTEGGIANO I TIBETANI?

  • by Redazione
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  • 24 Feb 2021
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Il Losar, meglio conosciuto come il tradizionale Capodanno Tibetano, è una delle feste più importanti sul Tetto del Mondo.  Iniziato il 12 febbraio. I tre giorni di festa sono da sempre accompagnati da balli e canti popolari ed anche quest’anno la pandemia non ha fermato i festeggiamenti. Come hanno festeggiato i tibetani? Abbiamo cercato di scoprire di più ed abbiamo deciso di presentarvi alcune curiosità che riguardano non solo i cibi e bevande caratteristiche, ma soprattutto quella ricca simbologia che affiora addirittura al periodo Bon.

IL NAMKANG

Nella lingua tibetana Namkang significa il trentesimo giorno dell’ultimo mese del calendario tradizionale. In questo contesto, si riferisce al 30 dell’ultimo mese secondo il calendario tibetano. Il 14 febbraio scorso è stato il “namkang”, nonché vigilia di capodanno, che è uno dei giorni più importanti per ogni tibetano dove ogni famiglia segue scrupolosamente antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Le donne, quasi sempre le madri, sono impegnate in nei lavori di preparazione per celebrare il nuovo anno in arrivo, compresa la pulizia delle stanze e preparazione di cibi e bevande. Immancabile nelle tavole il khasai, un piatto fatto di pasta fritta tibetana di varie forme e dimensioni. Anche la testa di pecora bollita ed il riso con groma al burro fritto –  la Groma è una patata dolce selvatica nelle aree tibetane – sono alcuni dei preferiti dai tibetani per le feste. 

CAPODANNO SUL TETTO DEL MONDO: COME FESTEGGIANO I TIBETANI?, Mirabile Tibet

E per le bevande? Il chang – ཆང་ ། in lingua tibetana – è una delle più caratteristiche il cui significato è “vino d’orzo degli altipiani”. Lo zucchero di canna, il formaggio tibetano, il groma e la tsampa vengono bolliti nel chang, che è una bevanda imperdibile la mattina stessa del primo giorno di un nuovo anno.Gli uomini di una famiglia, principalmente il padre, sono impegnati nel cambiare gli ornamenti di porte e finestre, di solito è una tenda di stoffa, e viene utilizzata per racchiudere il lembo superiore di una porta o di una finestra, ed è chiamata sham bu (ཤམ་ བུ་) o gsham bu (གཤམ་ བུ་) in lingua tibetana. Interessante notare però che questa bevanda, nonostante sia utilizzata pressoché da tutti nello Xizang, viene chiama in maniera diversa a seconda delle zone. Questo può anche essere denominato bskol ldan (བསྐོལ་ ལྡན །) in alcuni dialetti – come nel dialetto Lhasa, o chang bskol (ཆང་ བསྐོལ །) come nel dialetto shigatse. 

 

ADORARE IL BUDDHA: IL SIMBOLISMO DEL CAPODANNO TIBETANO

 

Tuttavia festeggiare il capodanno in Tibet significa molto di più. Fondamentale è cambiare il drappo augurale nella porta d’ingresso di ogni abitazione senza contare che ogni famiglia si riunisce tutta insieme per adorare il Buddha e chiedere buoni auspici per l’anno che verrà. La simbologia in questo contesto è importante. In quasi tutte le case non è infatti inusuale dipingere all’interno delle abitazioni. Ma attenzione, vi sono luoghi precisi dove tratteggiare. Ecco infatti che l’immagine di uno scorpione dovrà essere dipinta sulla parte superiore di una cucina, mentre la yungdrung (གཡུང་ དྲུང་ །) o il segno della svastica buddhista, dovrà essere dipinta su una trave rigorosamente con farina di grano o polvere bianca.

Quest’ultima è uno dei simboli più distintivi del buddhismo ed è usato in Tibet come segno di buona fortuna. Ospiti e visitatori occidentali sono pregati di non confondere questo segno con il simbolo del partito nazista tedesco. Gli orientamenti di questi due segni sono diversi. Per adorare il Buddha, il Dharma e il Sangha, i padri di famiglia mostrano alle divinità il riso groma al burro fritto, zucchero cristallino e zucchero di canna, tè in blocchi, burro, sale comune e tonfu (ཐུད །) con motivi yungdrung incisi sulla superficie. 

CAPODANNO SUL TETTO DEL MONDO: COME FESTEGGIANO I TIBETANI?, Mirabile Tibet

Immancabile anche il tonfu, un alimento rigorosamentefatto di burro, formaggio tibetano, zucchero e zucchero di canna, che è un simbolo di prosperità dei prodotti animali. Inoltre il derkha (སྡེར་ ཁ །), la decorazione fatta a mano che rappresenta il raccolto, è l’elemento più importante di un santuario. Tuttavia pochi sanno che il derkha risale alla religione Bon, il credo prevalente in Tibet prima dell’istituzione del buddismo nel IX secolo. In questo periodo, prevalse la cosiddetta “offerta rossa”, ovvero il sacrificio di animali, ma con il passare del tempo, questa pratica ritenuta brutale dai buddhisti venne progressivamente sostituito da un metodo più accettabile da un punto di vista morale. Pertanto, il derkha che noi conosciamo oggi è il risultato di tale contesto storico. Questo è infatti interamente fatto di farina ed è un segno e una manifestazione di buon auspicio. È considerato profondamente sfortunato se il derkha si sfalda prima del quindicesimo giorno del nuovo anno.

Come offerta di buon auspicio durante le celebrazioni del nuovo anno, il groso phyemar (གྲོ་ སོ་ ཕྱེ་ མར །) è di fondamentale importanza per accogliere gli ospiti. Questa è una scatola di legno e divisa in due parti collegate tra loro. Il grano è posto a sinistra e la farina e burro a destra. Un’ultima curiosità? Sapevate che per le donne durante il capodanno è importantissimo intrecciare i capelli dopo una doccia? Secondo la tradizione questo atto rappresenta l’eliminazione del vecchio e il celebrare l’arrivo di cose nuove.