Dalle immagini di Buddha alla lotta contro il Covid-19. Accade in Tibet dove i maestri thangka reinventano questa affascinante e tradizionale forma d’arte per descrivere il mondo di oggi nelle sue sfaccettature, sia positive che negative. Ma andiamo più nello specifico.
UN’ARTE TRADIZIONALE NEL NUOVO MILLENNIO?
Gli artisti del thangka (la nota pittura tradizionale tibetana su tessuto) della Contea di Gojo, nella regione autonoma del Tibet, stanno riportando in auge questa antica maestranza catapultandola nella modernità in un unicum che fonde la secolare tradizione buddhista ed innovazione. Nello specifico questa contea, situata nello Xizang orientale, è considerata a tutti gli effetti come uno scrigno dove all’interno convivono numerose forme d’arte tibetane tradizioanli. Oltre alla pittura thangka, gli artigiani del posto non hanno mai smesso di produrre la rinomata ceramica tibetana o i monili in ferro ed argento, senza contare i maestri della calligrafia.
Perché seguire con interesse gli artisti del thangka di Gojo? Questi stanno letteralmente spopolando anche oltre i confini del Tibet. Specializzati prettamente nello stile Mansar della pittura Thangka tibetana, che ha avuto origine nel XVII secolo, secondo il governo della contea, Gojo ha 11 cooperative di pittura thangka e più di 200 artisti. Le entrate totali generate dalla pittura thangka nella contea hanno toccato circa quota 1.5 milioni di dollari solo nel 2019. Ma ciò che distingue questi artisti dalle loro controparti nel resto del Tibet è che hanno adattato il loro stile di pittura per incorporare e ritrarre scene e temi contemporanei. L’anno scorso, i migliori artisti thangka di ciascuna delle cooperative di pittura di Gojo hanno unito le forze per creare sette dipinti giganti, in un progetto sostenuto da una sovvenzione di 2,4 milioni di yuan ($ 353.500) dall’ufficio culturale della contea.
Finora, questi maestri hanno prodotto opere che ritraggono un pò in generale la vita all’interno del Tibet e della Cina intera, ma tra i più toccanti sono da annoverare i thangka realizzati appositamente per omaggiare gli sforzi del paese nella lotta alla pandemia di Covid-19. Sherab Nyima, un maestro di thangka e fondatore della Demar Art Heritage Cooperative della contea, ha affermato di aver dipinto thangka per più di 20 anni e di voler arricchire la forma d’arte incorporando elementi moderni.“Tradizionalmente, gli artisti tibetani dipingono il thangka allo scopo di preservare la cultura e promuovere la religione, ma oggi è più probabile che lo facciano per guadagnarsi da vivere”, ha detto Sherab Nyima. “Vogliamo preservare questa forma d’arte tradizionale ed espandere il suo mercato tra i turisti e gli uomini d’affari”, ha detto Sherab Nyima. Mentre la maggior parte degli ordini per il thangka proveniva in precedenza da persone appartenenti al gruppo etnico tibetano, ha detto che “persone provenienti da tutto il mondo” stanno ora imparando a conoscere questa forma d’arte tradizionale, il che aiuterà molto gli sforzi per preservarla.
SPAZIO ALLE DONNE
Il pittore di thangka Pema Namgyal, pratica questa magica arte da 15 anni ed anche sua moglie è una pittrice. L’artista ha detto che la sua famiglia potrebbe guadagnare fino a 300.000 yuan all’anno grazie agli ordini sia dalla casa che dall’estero. Per aumentare il reddito di un maggior numero di residenti locali, l’ufficio culturale della contea di Gojo sta adottando una serie di misure, come il sostegno finanziario e incoraggiando più persone a prendere questa e altre forme d’arte tibetane tradizionali. Sonam Lhamo, il capo dell’ufficio, ha tuttavia avvertito che il futuro della pittura thangka era a rischio poiché meno giovani lo stavano scegliendo come professione. “Alcuni maestri di thangka volevano trasmettere le loro abilità solo ai membri della propria famiglia, il che ha portato a una forte diminuzione del numero di artisti”, ha detto Sonam Lhamo. Un’altra misura per rimediare alla situazione è che più donne vengono incoraggiate a dedicarsi alla pittura di thangka.
Per sostenere quest’arte quindi “è stata creato un modello di sviluppo che comprende istruzione, eredità, industria e riduzione della povertà”. Secondo Sonam Lhamo tutto ciò ha avuto il duplice effetto di “conservare e preservare la cultura tradizionale, ma di dare uno slancio alla lotta alla povertà nella regione”. “Per aiutare le forme tradizionali di cultura tibetana a prosperare come il thangka, l’arazzo e l’incenso tibetano, il governo locale offre una formazione professionale ai residenti impoveriti e ai disoccupati”, ha detto. Ad oggi, più di 200 persone sono state formate nella contea e sono impegnate nella pittura thangka fino a Pechino, nella provincia di Sichuan e Lhasa, la capitale del Tibet. Il governo della contea ha anche istituito una zona industriale della cultura, con investimenti per oltre 10 milioni di yuan.