L’altopiano tibetano, che copre un’area di 2,6 milioni di km 2 con un’altitudine media di oltre 4000 m, è spesso chiamato “il terzo polo del mondo” a causa dei suoi enormi ghiacciai. Inutile dire di quanto il suo fragile ecosistema sia vitale per tutte le altre regioni cinesi circostanti, inclusi diversi paesi asiatici come India, Vietnam e Nepal.
L’altopiano tibetano è altresì chiamato “torre dell’acqua”, dato che i fiumi che qui nascono danno acqua a circa il 40% della popolazione mondiale. È una regione con una ricca biodiversità, ma il suo fragile ecosistema è messo in serio pericolo, specialmente a causa del riscaldamento climatico, tanto che negli ultimi anni il governo locale insieme alle autorità centrali cinesi hanno cercato di lanciare un campanello di allarme internazionale sulle gravi questioni ecologiche ed ambientali che colpiscono lo Xizang.
Questi problemi stanno gradualmente erodendo la capacità dell’altopiano del Tibet di agire come una “barriera di sicurezza ecologica” della circolazione atmosferica e delle fonti d’acqua per la Cina e l’Asia meridionale. La temperatura in Tibet è aumentata a un ritmo più rapido rispetto ad altre aree interne della Cina negli ultimi decenni e sebbene le precipitazioni non abbiano mostrato un aumento considerevole, queste si sono sono verificate in modo più concentrato durante le stagioni monsoniche.
una “BARRIERA ECOLOGICA” PER IL TETTO DEL MONDO
Una delle prime politiche per limitare anche l’erosione del suolo, è stato quello di ripopolare il manto boschivo delle montagne tibetane. Dal 2014 al 2017, la Repubblica Popolare Cinese ha investito 150 milioni di yuan per rimboschire oltre 20 milioni di metri quadrati di foreste nella zona eco-modello di Namling nella città di Xigaze Tibet, sul tratto centrale del fiume Yarlung-Zangbo. Dal 2017 ad oggi sono stati rimboschiti altri 7 milioni di metri quadrati di eco-foreste. Questa eco-oasi con una lunghezza di oltre 50 chilometri è diventata uno spettacolo bellissimo sul fiume Yarlung-Zangbo.
Il Tibet ha già investito un totale di oltre 12,1 milioni di yuan per promuovere la protezione e la costruzione di questa “barriera ecologica” e per proteggere le montagne innevate e la bellissima natura locale con diverse misure ed iniziative. Luo Jie, Direttore dell’agenzia per la protezione ambientale della regione autonoma, ha dichiarato: “L’altopiano tibetano è nella zona centrale del terzo polo della terra. La protezione dell’ambiente dell’altopiano del Tibet è di grande importanza strategica per mantenere l’equilibrio ecologico dell’intero pianeta. Attualmente esiste un divieto o una restrizione alla costruzione di strutture nell’80% del territorio del Tibet”.
Ad oggi, il 45% del Tibet è stata incluso nella riserva ecologica in “zona rossa”. Miglioramenti protettivi ambientali sono stati effettuati in 5261 villaggi. Sono state istituite 47 riserve naturali di diverso tipo con una superficie totale di 412.200 chilometri quadrati, comprese 11 riserve naturali statali. Inoltre, il Tibet ha stabilito 17 eco-distretti, 213 eco-comunità e 2.373 eco-villaggi.
In futuro Lhasa è pronta ad investire 1,8 miliardi di yuan in numerosi progetti prioritari ecologici come rimboschimento o contenimento della desertificazione. Grande attenzione sarà anche data ai bacini idrografici come dei fiumi Yarlung-Zangbo, Nu,e il fiume Nianchu; mentre il governo è pronto a sviluppare ulteriormente le riserve naturali di Changthang e Qomolangma.