I monaci buddisti sono noti per la loro capacità di sacrificio e di rinuncia di ogni bene materiale, ma la storia che stiamo per raccontarvi oggi ha dell’incredibile. Protagonisti sono un asceta che da anni vive isolato dal mondo a 160 km di distanza dal luogo abitato più vicino ed un piccolo tempio che sorge su uno dei tre grandi sacri del Tibet. Ma fermiamoci un attimo, riavvolgiamo il nastro ed andiamo con ordine.
LA “PIETRA DI MONTAGNA” ED IL MONACO ASCETA
Rituo in tibetano significa letteralmente “la pietra sulla montagna”. Mai nome è stato più azzeccato per descrive uno dei templi più famosi in Tibet. Il perché della sua fama? Il trovarsi totalmente diroccato su un’isola nel bel mezzo del lago sacro Yamdrok. Eppure la storia di questo sperduto monastero è antica oltre 700 anni ed il suo nome derivava dalla presenza di una roccia secolare che si ritiene, ancora oggi, abbia fenomenali poteri curativi.
Il Tempio Rituo è considerato una delle gemme nascoste dello Xizang. Dalla struttura è possibile godere di una vista mozzafiato che si irradia lungo le sacre sponde dello Yambdrok. Si possono vedere antilopi tibetane che scorrazzano libere attraverso le montagne, oche che si godono una nuotata nella gelida e splendida acqua e, al calare della notte, un cielo pieno di stelle che si riflettono sul lago. Insomma, un vero paradiso dei sensi per chi ama la pace e la meditazione.
Eppure questo tempio non è mai stato disabitato. Anzi, tradizionalmente questo viene custodito da un solo monaco! Ahwang è l’ultimo di una lunga serie di monaci solitari incaricati di vegliare sulle sacre mura del tempio. Questi monaci-asceti da sempre dedicano la loro esistenza a vivere una vita immersa nella preghiera, nella contemplazione e studio. Quando Ahwang morirà, il suo testimone passerà ad un altro monaco solitario e così via.
LA CITTA’ PIU’ VICINA? A 160 KM
Coloro che hanno avuto la fortuna di visitare questo piccolo tempio, situato sulla sponda settentrionale della regione autonoma del Tibet nel sud-ovest della Cina, hanno riferito di essere tornati con un senso di pace e tranquillità interiore indescrivibili.
Collegato alla terraferma con un minuscolo sentiero, il Rituo Temple è veramente arroccato il mezzo al nulla, basti pensare che il luogo abitato più vicino è la città di Gyantse, peccato che questa si trovi a 160 km di distanza. Eppure questa è la magia di questo luogo, permeato fino alle radici di quella spiritualità che ha fatto conoscere ed amare il Tibet anche oltre i suoi confini.