Sotto i pallidi raggi del sole invernale, stormi di uccelli zampettano lungo i corsi d’acqua gli stagli e le zone palustri della Contea di Lhundrup presso Lhasa, in Tibet. Negli ultimi anni a Lhundrup si è lavorato duramente per creare una riserva naturale, un vero paradiso per gli uccelli migratori come le oche color ruggine, le oche dalla striscia e le gru dal collo nero. La gru dal collo nero è uno degli animali selvatici sottoposto a livello di protezione nazionale “uno” ed è l’unica gru delle 15 specie di gru in tutto il mondo che può vivere sull’altopiano più alto del Mondo.
Al fine di proteggere le gru dal collo nero, l’Ufficio forestale di Lhundrup ha istituito dieci punti di alimentazione per gli uccelli nella riserva naturale statale dedicata a questo splendido volatile, simbolo dell’Altopiano. Ciò garantisce che le gru dal collo nero abbiano cibo a sufficienza per superare l’inverno e continuare quindi la migrazione. In questo caso fondamentale è il lavoro dei ranger che tengono sempre sotto stretta sorveglianza il numero delle gru, i loro tempi di foraggiamento e migrazione per conoscere le loro abitudini.
Dobjai, 49 anni, ammette felice: “Vedete, ho salvato questa gru dal collo nero dieci giorni fa, quando la sua vita era in pericolo a causa di ferite alle ali e alla gamba destra. Temevo di non essere più in grado di salvarla. Ho applicato farmaci antinfiammatori alle sue ferite, gliene ho somministrati altri oralmente e l’ho lasciata in cortile durante il giorno per esercitare la zampa e il piede feriti. Lentamente si è ripresa bene e quando mi è sembrata risanata l’ho lasciata di nuovo in libertà nel suo ambiente”. Ogni anno, dalla fine di ottobre a marzo dell’anno successivo, stormi di gru dal collo nero volano dall’altopiano tibetano settentrionale alla valle del fiume Lhasa e alle zone umide del bacino del fiume Penpo a Lhundrup fino al termine dell’inverno.
Questo è per i ranger è il periodo più frenetico, ma anche particolarmente felice. Tenzin, 57 anni, spiega: “Ogni mattina guidiamo le nostre motociclette e portiamo documenti di pattuglia con i nostri nomi, foto, aree di pattuglia, numeri di cellulare e altre informazioni essenziali. Esaminiamo attentamente le condizioni di vita di vari uccelli selvatici. Quando vedo sempre più uccelli selvatici svernare a Lhundrup, sono particolarmente felice. Ciò significa che il nostro lavoro per proteggere gli animali selvatici ha successo”.
Negli ultmi anni il numero di gru dal collo nero che svernano a Lhundrup è aumentato ogni anno, da poche centinaia a più di 2.000. Rimangono principalmente nel bacino idrico di Kartse e nel bacino idrico di Hutoushan. Ci sono circa 400-500 uccelli nel più grande habitat della gru dal collo nero.
Il ranger Kalzang Drolma afferma che il cambiamento più grande a Lhundrup è che tutti sono consapevoli dell’importanza di proteggere la fauna selvatica. Ora non solo gli adulti cooperano per la protezione delle gru, ma anche i bambini. Chiunque nel villaggio veda una gru ferita chiama immediatamente i ranger per informarli. A Lhundrup è stata creata una buona atmosfera sociale, in cui tutti proteggono la gru dal collo nero. I 950 ranger forestali di Lhundrup sono attivamente coinvolti nel monitoraggio della fauna selvatica. Non appena qualcuno scopre e segnala un animale selvatico ferito o un’altra situazione di rischio, l’ufficio forestale del distretto invia immediatamente esperti in soccorso.