Nel Buddismo si parla molto di una “mente abile”, ossia una condizione della nostra mente capace di evitare azioni che possono causare sofferenza o rimorso. Una volta che riconosciamo che tutti gli esseri senzienti – persone, animali e persino insetti – sono proprio come noi, che la loro “motivazione” esistenziale di base è sperimentare la pace ed evitare la sofferenza, allora, quando qualcuno agisce in qualche modo o dice qualcosa che è contro i nostri desideri , siamo in grado di avere delle basi per capire una verità oggettiva: questa persona (o qualsiasi altra cosa) è proprio come me. Tutti vogliono essere felici e tutti vogliono evitare qualsivoglia sofferenza. Questo dovrebbe essere in sintesi il nostro scopo fondamentale.
Ecco spiegato perché per i buddhisti di qualsiasi corrente e scuola, non solo in Tibet quindi, la condotta morale è estremamente importante tanto da differire a seconda che si applichi ai laici o al Sangha o al clero. Un buddista laico dovrebbe coltivare una buona condotta addestrandosi in quelli che sono conosciuti come i “Cinque Precetti”. I cinque precetti sono regole di “addestramento”, che, se uno dovesse infrangere qualcuno di essi, dovrebbe essere consapevole delle conseguenze, esaminare i propri errori per poi evitarne di simili in futuro. La risultante di un’azione (spesso indicata come Karma) dipende dall’intenzione più che dall’azione stessa. Il buddismo pone una grande enfasi sulla “mente” ed è l’angoscia mentale come il rimorso, l’ansia, il senso di colpa ecc. che deve essere evitata per coltivare una mente calma e pacifica.
I cinque precetti sono:
1) Astenersi dall’uccidere o dal nuocere agli esseri viventi. Questo precetto si applica a tutti gli esseri viventi, non solo agli umani. Tutti gli esseri hanno diritto alla propria vita e tale diritto dovrebbe essere rispettato.
2) Astenersi dal rubare e dal prendere il non datoQuesto precetto va oltre il semplice furto. Si dovrebbe evitare di prendere qualsiasi cosa a meno che non si possa essere sicuri che sia inteso che sia per te.
3) Astenersi da una condotta sessuale moralmente irresponsabile. Questo precetto è spesso mal tradotto o interpretato erroneamente come relativo solo alla cattiva condotta sessuale, ma copre qualsiasi eccessiva indulgenza in qualsiasi piacere sensuale come la gola così come la cattiva condotta di natura sessuale.
4) Astenersi dal mentire e dall’offendere. Oltre a evitare la menzogna e l’inganno, questo precetto copre la calunnia e il discorso che non è vantaggioso per il benessere degli altri.
5) Astenersi dall’utilizzo inebrianti, ad esempio alcolici o droghe. Questo precetto è in una categoria speciale in quanto non deduce alcun male intrinseco, ad esempio, nell’alcol stesso, ma causerebbe un generale offuscamento mentale che impedirebbe la piena attenzione e consapevolezza dei propri pensieri ed azioni. L’indulgenza in tale sostanze potrebbe essere la causa della violazione degli altri quattro precetti