Carne di yak essiccata, un forte odore di burro e l’immancabile tsampa. Ed ancora pareti pitturate di giallo, bandiere di preghiera un pò ovunque ed immagini e statue del Buddha. Si potrebbe dire l’immagine di un comune ristorante in Tibet, eppure non è così. Ci troviamo a chilometri e chilometri lontano da Lhasa, in un altro continente e persino in un altro emisfero! Voliamo oggi a Melbourne, Australia, nello stato di Victoria, per raccontare l’incredibile storia di un ex monaco tibetano che ha deciso di rivoluzionare la sua vita aprendo un ristorante, “ma senza abbandonare del tutto la religione”.
Dal Tibet a Melbourne
Il Wild Yak è un ristorante tibetano a Northcote, nei pressi di Melbourne, decisamente interessante. Chef e proprietario di questo piccolo gioiello gastronomico nella terra dei canguri è Ngawang Tobchen Gophe, nato in Tibet da una famiglia di contadini ed “ex” monaco. “Avevamo animali come yak, mucche, pecore, capre e cavalli. Coltivavamo anche orzo, grano e lenticchie”, ha raccontato ai media locali. “Per me il cibo ed il contatto con le materie prime è sempre stato importante. Prendevamo il latte dagli animali e facevamo formaggio e burro. Usavamo la loro lana per fare vestiti. Se avevamo bisogno di qualcosa, scambiavamo orzo o formaggio o burro o carne”.
Come molti altri giovani Gophe entrò in un monastero per studiare filosofia, e dopo circa dieci anni come monaco, forse non del tutto appagato, decise di dare una svolta alla sua vita volando fino a Melbourne ad inizio anni 2000 con una missione: diffondere e mantenere viva la sua cultura, dove venne coinvolto dalla comunità tibetana locale ad insegnare storia e calligrafia.
Tutto inizia da un chioschetto di momo!
Il solo insegnamento non basta però. Il richiamo dei fornelli è troppo forte. Gophe decise quindi di aprire un piccolo chioschetto intorno ai mercati di Melbourne dove vendere i tradizionali momo tibetani. Fritti o al vapore, serviti con salsa di soia o salsa al peperoncino, i momo ddi Gophe conquistarono la scena culinaria locale di Melbourne.
Di lì il salto qualitativo e venne chiamato dallo chef Droje Wolok nella sua cucina del ristornare Tibet Himalaya Restaurant, un faro della cucina tibetana nel cuore di Melbourne. “Con Dorje ho appreso realmente cosa significasse essere uno chef”, ha detto Gophe. La passione di quest’ultimo è stata tale che nel 2013, quando Dorje Wolok decise di ritrarsi dalle cucine, Gophe decise di rilevare il ristorante.
Il Thenthuk, il cavallo di battaglia dello Wild Yak
Gophe andò oltre, decise anche di trasferire il ristorante cambiandogli il nome in Wild Yak. “Il menu non è cambiato molto negli ultimi tre decenni”, ammette Gophe, “ma abbiamo introdotto alcune varianti moderne insieme ai piatti della tradizione, tutto finalizzato per avvicinare il pubblico alla cucina vera cucina tibetana”. Oltre ai momo in carne di yak, il Wild Yak offre momo ripieni di verdure e formaggio, mentre “uno dei nostri cavalli di battaglia sono i noodles, che sono rigorosamente fatti a mano al momento e li serviamo con il thenthuk, una sorta di zuppa”.
Questo piatto originario della regione dell’Amdo, è stato creato per riscaldare i viaggiatori durante i freddi inverni. Il brodo a base di carne ha un sapore ricco, grazie alle base di ossa con cui viene cotto il brodo, al ravanello bianco e alla tsampa (farina d’orzo tostata).Le tagliatelle vengono cotte nel brodo con verdure e carne di manzo o pollo a scelta. “Quando il cliente ordina, iniziamo a preparare l’impasto per i noodles, poi li tiriamo e li cuociamo. Ci vuole un po’ più di tempo perché sono fatti freschi”, dice Gophe…che ora è considerato uno degli chef più innovativi a Melbourne