Voliamo questa volta a Pechino, per l’esattezza al tempio buddhista di Longquan, uno dei templi buddhisti più antichi del nord della Cina essendo stato fondato negli anni della dinastia Liao (960-1120 d.C). Eppure questo importante e sacro tempio dalla storia millenaria è balzato alle cronache di tutto il mondo negli ultimi anni per un particolare piccolo monaco che da qualche anno si aggira per i cortili del tempio: stiamo parlando di Xian’er, il primo monaco-robot mai costruito che medita insieme a quelli in carne in ossa. Ma attenzione, non pensate subito ad una sostituzione dei veri monaci con quelli robotici. Niente di più lontano dalla verità. Xian’er ha infatti uno scopo ben preciso: avvicinarsi ai bambini.
Lanciato ed inventato nel 2015 da alcuni monaci appassionati di robotica ed AI, e coadiuvati dai colossi come Tencent e iFlytek, Xian’er si rivolge prettamente ai bambini. Questo simpatico robottino alto appena 60 centimetri, che presenta un design molto semplice e pulito e non è certo equipaggiato con le ultime tecnologie disponibili in campo robotico. Le sue capacità di movimento sono infatti molto ridotte all’osso, ma questo è più che sufficiente ad accogliere i visitatori del tempio. Xian’er, armato di un semplice tablet posto sotto il suo sorridente volto, passa le giornate insieme ai “coetanei in carne in ossa” e specialmente in mezzo ai bambini. Il robot è stato infatti inventato per rivolgersi esclusivamente a loro e con una missione: avvicinare i bambini al buddhismo.
A Xian’er si possono porre più di 100 domande, selezionandole sul tablet o pronunciandole a voce, alle quali il robot fornirà delle risposte sempre in linea con i principi e la filosofia del buddismo. Il suo compito è infatti quello trasmette gli insegnamenti caratteristici del tempio e del Buddha in generale. Xian’er ha in memoria anche diversi sutra e canzoni sacre da recitare durante le preghiere o momenti di meditazione.
UN MONASTERO DA SEMPRE AL PASSO CON I TEMPI
L’invenzione di Xian’er potrebbe storcere il naso a molti e, a dire il vero, anche in Cina il suo lancio è stato seguito da un forte dibattito. Eppure, come gli stessi lama del tempio hanno sottolineato, questo è in linea con la filosofia che da secoli guida l’operato del tempio Longuquan. Per oltre mille anni il tempio è stato infatti una delle accademie di scienza imperiali più importanti in Cina. Rinomata è la sua biblioteca medica, per non parlare degli studi in altre materie scientifiche. In poche parole, come ha detto il lama Xuecheng, a capo dal 2008 del tempio, “da secoli i nostri adepti sono stati anche importanti uomini di scienza. E tanti sono gli esempi”.
Il tempio è sempre stato una vera porta aperta nei confronti della scienza tout court, non importa se orientale od occidentale. Ed ancora oggi Longquan conserva questa vocazione. Tutti i monaci hanno almeno una laurea, alcuni di loro anche in materie scientifiche come robotica, biotecnologie, ingegneria e così via. “Sapere, sapere e ancora sapere. Questa è la nostra filosofia e può andare bene anche con il buddhismo”, ha chiosato lama Xuecheng. Il tempio, ad esempio, è stato tra i primi in assoluto al mondo ad aprire dei canali social (WeChat e Weibo in questo caso) per rispondere ai dubbi di fede ai fedeli o anche insegnare semplici precetti buddhisti. Insomma, un monastero sempre al passo con i tempi