IL CERVO CELESTE DELL’ASIA CENTRALE – Parte 3 –

Dopo questo viaggio che ha tentato di mettere alla luce ciò che della figura archetipica del Cervo ci è rimasto a partire dal Bön preistorico dell’Eurasia possiamo finalmente giungere al Tibet.

Il Bön tibetano ha ereditato l’immaginario del Cervo, di cui abbiamo abbondantemente parlato. Si sa che gli antichi sacerdoti Bön facevano utilizzo di copricapi con corna di Cervo, come gli sciamani siberiani.

Lo Yungdrung Bön, quella scuola tibetana che si origina dall’antico Bön prebuddhista che è stata poi pesantemente influenzata dal Buddhismo, viene suddiviso spesso in Nove Veicoli, che a loro volta sono divisi in un Bön della Causa ed un Bön dell’Effetto. 

Mentre il Bön dell’Effetto possiede un insegnamento di Liberazione molto simile alla via dei Sutra e dei Tantra buddhisti, che culmina con lo Dzogchen, il Bön della Causa concerne invece la magia, la divinazione, l’astrologia, le pratiche di guarigione ed i riti comunitari. E’ il Bön della Causa quella parte dello Yungdrung Bön che conserva, sopratutto nel ricordo (essendo una parte della tradizione poco praticata e sull’orlo dell’estinzione), elementi dell’antico Bön prebuddhista.

Il Bön della Causa spesso viene a sua volta suddiviso in un Sistema delle Dodici Trasmissioni. 

La decima di queste Trasmissioni è chiamata “Il Bön del Cervo, la Scienza del Volo (lding shes sha ba)”, che comprende una grande varietà di riti di riscatto (Dö). 

Questo Bön è suddiviso in nove categorie: 

  1. Il Cervo che riscatta gli uomini tramite il Lüd (in cui si usano effigi sostitutive), che ha lo scopo di eliminare le malattie e la morte prematura per uomini e donne
  2. Il Cervo che vanifica i Düd, che ha lo scopo di eliminare le sfortune e le provocazioni provenienti dal Re dei Düd e le sue armate demoniche
  3. Il Cervo che allontana altrove i disturbi del Lha (una parte dell’anima nelle credenze tibetane), che allontana le sfortune provenienti dal Lha e le maledizioni dei nemici
  4. Il Cervo che allontana gli attacchi del Geg, in cui i Geg sono spiriti ostacolatori. Questi riti contrastano delle maledizioni che provengono da Esseri delle Otto Classi verso persone specifiche, ma che per errore hanno sbagliato bersaglio o sono state deviate verso vittime più facili
  5. Il Cervo che repelle le maledizioni provenienti da nemici arrabbiati
  6. Il Cervo che allontana i problemi legali, soprattutto nel caso in cui le problematiche legali sono causate da nemici che godono di un periodo di fortuna per un innalzamento naturale del loro potere (un aumento di lungta, per essere più precisi). 
  7. Il Cervo che allontana il Distruttore Si da un cavallo di protezione (quest’ultimo è un supporto dove risiedono gli spiriti tutelari della famiglia). Questo Cervo quindi ha lo scopo di proteggere questi oggetti rituali, dove risiedono gli spiriti del clan famigliare, da disturbi di altri spiriti. 
  8. Il Cervo che allontana i cattivi presagi ed i segni di cattivo auspicio 
  9. Il Cervo che ripara le offese causate ai Lu, agli Tsen e ai Sadag (spiriti della natura di fiumi, montagne e terra), in modo che questi non si vendichino nei nostri confronti

Il rito centrale, e più tipico, di tutti questi Bön è chiamato “il Rito del Cervo con le Corna Ramificate”, e consiste nel creare una effige di un Cervo (a volte grande quanto un agnello di tre anni) in argilla, che viene poi decorata e le cui corna sono fatte con rami di un albero (il ramo destro proveniente da una pianta maschile ed il ramo sinistro da una pianta femminile). 

L’arrivo del Buddhismo 

Attorno a questa effige del Cervo vengono posizionati vari tipi di offerte, come incenso, carne e varie piccole effigi di diversi animali. Queste offerte di carne e di piccole icone di animali (come uccelli, capre, etc) sono dei sostituti degli antichi sacrifici di sangue che in passato nel Bön primitivo e nell’antica tradizione euroasiatica venivano fatti, ma che poi lo Yungdrung Bön ha smesso di fare per l’influenza del Buddhismo.

Nell’effige del Cervo viene chiamato un non meglio identificato Cervo divino e celeste, e a questi poi, in base alle motivazioni specifiche del rito, si fanno particolari richieste. Questo Dio Cervo aiuterà pertanto il praticante a proteggersi dalle negatività e ad attirare le fortune che lui desidera. 

Si potrà pertanto riconoscere come questo genere di ritualità proviene dalla stessa matrice culturale di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti, rinforzata tra l’altro dal nome di questa trasmissione (“Il Bön del Cervo, la Scienza del Volo”), che rimanda all’importanza del volo magico, potere che il Cervo concederebbe al praticante, in linea con le credenze che dalla preistoria sono sopravvissute fino agli sciamanesimi siberiani. 

Da citare anche il fatto che tra le pratiche di magia terapeutica dello Yungdrung Bön ci sono anche delle pratiche di recupero d’anima, di chiara provenienza sciamanica; tra queste esistono pratiche in cui si crea l’effige dell’anima che va recuperata con la testa a forma di animale. L’animale che si modella dipende dal clan famigliare a cui appartiene la persona per cui si fa il rito. Il cervo apparterrebbe al clan chiamato Dong. 

Tuttavia, nei casi in cui non si sa a quale clan appartiene la persona, si crea sempre l’effige con la testa di Cervo, a dimostrare che tra i vari animali il Cervo possiede una maggiore importante simbolica.