TIBET, L’ANTICA ORIGINE DEI FUNERALI DEL CIELO

  • by Redazione
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  • 02 Gen 2024
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Cruento e magnetico allo stesso tempo. Oggi raccontiamo dei “funerali del cielo”, uno dei momenti più intimi e spirituali della cultura e folklore tibetano.

In Tibet la religione permane ogni aspetto della vita. E’ noto che i rituali di cremazione e sepoltura all’interno di templi sono riservati agli alti lama che vengono così onorati nella morte. Come seppellire quindi i “comuni mortali”?

UNA USANZA ANTICA SECOLI

Ecco che arriva il “funerale del cielo”, ossia un rituale tipico usato per la gente comune dove i propri corpi vengono letteralmente dati in pasto agli avvoltoi. A questo rituale sono tuttavia esclusi i morti minori di 18 anni, le donne in attesa e coloro che muoiono per malattie infettive o incidente. Nonostante la sua origine rimanga avvolta nel mistero, questa cerimonia è carica di significati religiosi.

TIBET, L’ANTICA ORIGINE DEI FUNERALI DEL CIELO, Mirabile Tibet

I tibetani considerano il corpo niente di più che un recipiente vuoto. L’anima del deceduta sopravvive invece al corpo, per reincarnarsi poi in altri cicli di vita. Il corpo è dunque offerto agli avvoltoi, in quanto si crede che questi animali siano in realtà Dakinis (danzatori del cielo), gli equivalenti tibetani degli angeli. I Dakinis trasportano l’anima fino ai cieli, che sono il luogo ventoso in cui gli spiriti aspettano la reincarnazione. Questa donazione del corpo umano agli avvoltoi è considerato un gesto virtuoso in quanto salva la vita ai piccoli animali destinati ad essere il pasto alternativo degli avvoltoi stessi.

TUTTO RITORNA ALLA MANDRE TERRA

Dopo la morte, i deceduti sono quindi lasciati intatti per tre giorni, mentre i monaci eseguono litanie. Poi, prima del rito dello sky burial, il corpo è pulito, avvolto in vesti bianche e disposto in posizione fetale, per creare un’unione simbolica con il momento della nascita.

Il rito vero e proprio inizia solitamente prima dell’alba, quando un gruppo di lama si avvia in una processione rituale verso l’ossario, cantando per guidarvi l’anima. Dopo le litanie, il corpo è preparato per essere mangiato dagli avvoltoi. Per assicurare l’ascesa dello spirito, il corpo dev’essere consumato per intero. Solo i partecipanti al funerale possono prendere parte a questo rituale e, mentre i tibetani sono incoraggiati ad assistervi per confrontarsi apertamente con la morte e cogliere la caducità della vita, agli stranieri non è permesso di presenziare alla stessa.