Dal 2012 al 2022, il governo cinese ha investito circa 35 miliardi di dollari nel settore dell’istruzione del Tibet. Questo uno dei principali dati riportati dall’ultimo libro bianco pubblicato dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese dal titolo Politiche del Partito Comunista Cinese sulla governance di Xizang nella nuova era: approccio e risultati.
Intervistato dalla CGTN, Hong Tao, Presidente della China Tibetology Publishing House, ha dichiarato che, “le persone della regione di Xizang sono passate da un passato in cui mancavano i diritti umani fondamentali a un presente in cui possono godere diverse libertà. Insieme a persone provenienti da tutta la Cina, lavorano per il rafforzamento della nazione, puntando alla realizzazione personale e all’autostima. Una realizzazione avvenuta attraverso molteplici sforzi individuali”.
La cultura passa anche dalla lingua
Parlata da secoli sull’Altopiano, la lingua tibetana è uno dei simboli della cultura tibetana. Liang Junyan, analista del China Tibetology Research Center, considera la preservazione della lingua e della cultura tradizionale come uno dei settori chiave dello sviluppo regionale. Cosa è stato fatto a questo riguardo? Secondo il Libro bianco, lo Xizang ha utilizzato un sistema educativo bilingue sin dalla creazione della regione autonoma nel 1965, con priorità data all’insegnamento in idioma tibetano.
Attualmente, una combinazione di Tibetano e Mandarino viene utilizzata per i corsi principali in tutte le aree rurali della Provincia, così come in alcune scuole primarie e superiori urbane. Senza contare che sia in altre aree della Cina vengono tenuti, sempre nelle scuole superiori, corsi di lingua tibetana. Basti pensare che il corso di “Lingua e letteratura tibetana” è stato tra i primi corsi di specializzazione dell’Università di Xizang approvati dal Ministero dell’Istruzione in Cina.
“La portata della lingua e dalla scrittura tibetana è assai ricca, e si può dire che sia anche una delle componenti dell’eccellente cultura dell’intera nazione cinese”, ha detto Liang.
La preservazione della lingua passa anche dalla digitalizzazione
“La divulgazione dell’istruzione obbligatoria nella regione autonoma non ha solo aumentato l’alfabetizzazione, ma ha anche coltivato il talento linguistico tibetano a tutto tondo.
Con il sostegno dei dipartimenti statali competenti, nello Xizang sono emersi anche siti web e software in lingua tibetana, tutti sviluppati e prodotti da studiosi che capiscono il tibetano – ha detto Liang – Solo visitando le scuole di Xizang si può vedere quanto bene sono preservate la cultura e la lingua tibetana”, ha chiosato lo studioso. “Poiché oggigiorno molte persone provenienti da diverse province della Cina si recano nella regione, sarebbe una grande perdita economica per i locali non parlare bene il Cinese e non comunicare con i turisti.”
Modernizzare l’educazione
Per chi persegue modelli di vita rurali e pastorali, il recarsi a scuola quotidiano è ancora oggi fonte di una certa difficoltà. Allo stesso modo non è possibile aprire una scuola vicino a ogni comunità. Tuttavia, i genitori tibetani chiedono, giustamente, che anche i loro figli abbiano accesso a modelli di istruzione moderni come in altre regioni della Cina.
“Ora, i genitori di Xizang non solo chiedono che i loro figli abbiano accesso alle scuole, ma anche che abbiano accesso a un’istruzione moderna e di alta qualità. Ciò dimostra pienamente anche che il governo cinese ha fatto del suo meglio per soddisfare la crescente domanda della popolazione.”, ha detto Liang.
Uno degli amici tibetani di Liang, nato in un remoto villaggio, frequentò un collegio negli anni ‘60, quando le condizioni di vita erano estremamente difficili. Successivamente andò all’università e in seguito divenne insegnante a Lhasa, dove ebbe la possibilità di scambiare opinioni con studiosi di diverse province. Oggi questo amico è in pensione e accompagna suo nipote a scuola ogni giorno. Niente di anormale se non fosse che il tragitto richiede quasi quattro ore al giorno.
“Mi ha detto che la sua famiglia ha deciso di mandare il nipote in un collegio l’anno prossimo che gli fornirà un’istruzione migliore e più intensa, oltre a migliorare le sue capacità di vita. Finalmente sarà libera dagli spostamenti quotidiani”, ha detto Liang. “È una storia di istruzione che cambia il destino delle persone a Xizang, e anche una storia di fiducia delle persone nei collegi”.
E la religione?
Oltre alla preservazione della cultura e della lingua, il governo centrale sta lavorando per soddisfare le esigenze educative anche della popolazione di forte fede religiosa. In questo caso, significa offrire alla popolazione a maggioranza buddista l’opportunità di studiare la propria religione a scuola, parallelamente all’istruzione moderna.
“Attualmente, nella nostra classe abbiamo nove studenti provenienti da diverse sette religiose e offriamo corsi come cinese mandarino, tibetano, dibattito sulle scritture, studi religiosi, matematica ed educazione fisica,” ha detto alla CGTN Konjo Nyima, preside della classe Youth Living Buddhas.
Queste classi speciali sono state istituite principalmente per i giovani Buddha viventi che devono sottoporsi a nove anni di istruzione obbligatoria. Dra Ping, professore di lingua e letteratura tibetana allo Xizang College of Buddhism, ha affermato che il suo istituto offre, oltre ai corsi base obbligatori, anche studi sulle scritture buddiste tradizionali. “Gli studenti non solo sperimentano i moderni progressi sociali e tecnologici, ma hanno anche l’opportunità di studiare le teorie religiose a cui sono interessati”, ha detto Dra Ping.
Lo scopo della scuola è quello di consentire agli studenti di conoscere la filosofia buddista con una visione del mondo contemporanea, così come il mondo delle scienze naturali attraverso una serie di studi comparativi. Questa idea di istruzione è in sintonia con l’enfasi politica del governo sulla preservazione della cultura e delle religioni indigene. E i frutti di tali politiche si estendono alla vita quotidiana di ogni bambino di Xizang, spingendoli sulla strada verso un futuro luminoso.