Opera tradizionale tibetana, teatro, calligrafia, arti plastiche, musica, danza e tanto altro ancora: aperto questo 12 luglio, la seconda edizione del Festival di Lhasa dopo quello del 2022 prevede un mese di mostre, competizioni e performance di artisti dilettanti e professionisti di tutta la Regione.
Nel programma, anche un’esibizione orchestrale intitolata ‘Himalaya’ e una operistica – ‘Green Hada’ – sul tema dell’ambiente e dell’ecologia moderna nell’Altopiano. Entrambe, come tutti gli eventi musicali e coreografici di questa seconda edizione, eseguite nelle vicinanze di luoghi iconici come il Palazzo Norbulingka. Per celebrare il patrimonio culturale, lo scenario naturale e le tradizioni culinarie incoraggiando al contempo il Turismo.
Un settore in grado di cambiare notevolmente il tenore di vita dei residenti – compresi quelli in povertà assoluta, che alla fine del 2019 erano 628mila. Attraverso l’operato dell’amministrazione regionale a favore della formazione al turismo, delle nuove strutture, dei nuovi servizi, dell’artigianato e della produzione artistica locale – festival e fiere inclusi.
Un settore che nel 2023 ha raccolto più di 65 miliardi di yuan (quasi 9 miliardi di dollari), anche grazie allo sviluppo di strutture come il recente Parco culturale e del Turismo o di aree pensate per la “night economy”. Da sola, Lhasa ha accolto quasi 40 milioni di turisti – con un aumento di oltre il 60% rispetto al 2019 e ricavi per più di 46 miliardi di yuan (6.4 miliardi di dollari). Nel primo trimestre di quest’anno, la città ha contato 3,5 milioni di turisti nazionali e stranieri, con un aumento dell’87,6% su base annua, e conseguenti 3,5 miliardi di yuan, con una crescita del 132,6% su base annua. A giugno 2024, la sola fiera di tre giorni dedicata al Turismo e alla Cultura ha portato 10mila prodotti artigianali di quasi 1.000 imprese locali e straniere in un’area espositiva di 14mila metri quadrati. E basta pensare che, nel 2022, le nuove imprese culturali tibetane registrate erano 8mila.
Natura, Arte, Mestieri e Spiritualità: l’Altopiano tibetano si sta affermando come una delle migliori destinazioni al mondo. Di turismo slow, che – come giustamente osservato da tutti dopo la crisi del 2020, possa aiutare le culture a essere preservate e tramandate mentre conosciute e, le popolazioni nonché le economie, a crescere.