Nyima Tsering, di 46 anni, lavora assieme ai suoi vicini per livellare un pezzo di terreno vicino al villaggio tibetano di Carag sotto la città di Quxu (famosa per il Tempio Nyethang Drolma) e creare, così, uno spazio adatto ai picnic di gitanti e turisti. E questo perché, nell’autostrada appena aperta, gli abitanti del villaggio hanno visto un’opportunità.
Come dicevamo nel precedente articolo, l’autostrada riduce dalle 5 alle 3 ore il tempo di percorrenza tra la Capitale regionale Lhasa e Shigatse, la seconda città più grande del Tibet. “In passato, con la strada sterrata, andare a Lhasa era molto problematico per noi: il viaggio per andare dal medico o fare acquisti veniva spesso ritardato a causa delle incertezze del percorso”, racconta Nyima Tsering. Ora, il villaggio si trova a solo un’ora da Lhasa: “È più facile trasportare i prodotti agricoli e anche il bestiame, quindi nel villaggio si sta cominciando a pensare a nuove fonti di reddito – anche dal turismo rurale”.
Prospettiva confermata da Wang Shengkui, Capo di una municipalità vicina a Shigatse: “Il flusso di persone e veicoli che transitano o arrivano nella nostra municipalità aumenterà, quindi abbiamo in programma di sviluppare tour esperienziali agricoli e ristoranti per famiglie”. E anche da Zhang Tao, guida turistica che risiede a Lhasa: “Con l’apertura delle ferrovie e delle autostrade, sempre più turisti visitano luoghi come Shigatse e Nyingchi e non devono più limitarsi alle attrattive del Capoluogo tibetano”. Infatti, l’autostrada si aggiunge alla linea ferroviaria di 251 km che collega Lhasa e Shigatse, inaugurata nel 2014, e soprattutto alla linea ferroviaria di 435 km che collega Lhasa e Nyingchi – aperta nel 2021 e che offre un viaggio spettacolare fino alla Valle Yarlung. In quanto all’aeroporto internazionale di Lhasa, lo scorso dicembre è entrata in funzione anche la seconda pista.
A oggi, la lunghezza delle strade nella Regione supera i 120mila km e tutte le contee, i Comuni e i villaggi hanno accesso a strade asfaltate: turismo rurale, certo, ma soprattutto decine di migliaia di agricoltori e pastori che stanno trovando nuovi lavori e nuove possibilità.