LETTERE DA LHASA: LA RINASCITA DI MEDOG

  • by Redazione I
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  • 15 Set 2024
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LETTERE DA LHASA: LA RINASCITA DI MEDOG, Mirabile Tibet


Oggi, per i nostri lettori, notizie da un racconto – quello di un giornalista, Huang Yaoman, di ritorno dalla Contea di Medog. Parole-chiave: campi da tè. 

Mentre mi dirigevo verso la Contea di Medog, i rigogliosi alberi di banano che costeggiavano la strada mi stavano facendo sentire come se stessi attraversando una foresta pluviale. Solo quando ho visto le lontane montagne innevate mi sono reso conto di dove mi trovassi veramente.

Medog si trova a un’altitudine media di 1.200 metri, in una profonda valle dell’Himalaya, circondata da alte colline e foreste primitive e quindi con abbondanti piogge e un clima umido. Una Contea separata dal mondo esterno fino a ottobre 2013, quando il completamento di una nuova autostrada ha interrotto questo isolamento.

Prima di arrivare a Medog, non avevo grandi aspettative: i miei colleghi mi avevano detto che la popolazione locale era composta principalmente dalle piccole minoranze etniche Monba e Lhoba e che, prima del 1951, molte persone qui vivevano in una società tribale primitiva e con un’agricoltura taglia-e-brucia. Invece, una volta arrivato in città, sono stato accolto da una serie di piacevoli sorprese. La città era dotata di confort moderni e c’era persino un Parco ecologico. Ho visto veicoli elettrici Tesla e NIO scivolare lungo strade ben asfaltate e una biblioteca dal design meraviglioso che si stagliava sull’orizzonte. Al secondo piano della biblioteca, potevo preparare una teiera di tè coltivato localmente e sedermi vicino alla finestra, ad ammirare lo scenario nebbioso e onirico.

Sono stato anche invitato a visitare una piantagione di tè e la vista mi ha lasciato ancora più sbalordito: i campi terrazzati scendevano a cascata lungo i pendii delle montagne, abbracciati dalle cime circostanti. I turisti accorrevano a scattare foto del paesaggio mozzafiato e si mettevano alla prova nella raccolta e nella lavorazione del tè.

Un funzionario locale mi ha spiegato che questo sviluppo era dovuto in gran parte all’assistenza in cooperazione avviata nel 1994. Un programma in base al quale organi centrali, regioni, province e imprese statali sono stati designati ad assistere aree specifiche dell’altopiano. Negli ultimi 30 anni, dieci gruppi provenienti dalle province costiere di Fujian e Guangdong hanno portato talenti, tecnologia, risorse e finanziamenti. Anche a Medog dove, nel 2011, la squadra di assistenza ha scoperto che il clima era ideale per la piantagione del tè. In soli due anni, la coltivazione si era diffusa in tutta la Contea e, con l’apertura dell’autostrada, lo sviluppo ha preso una marcia in più: attualmente, ci sono 103 giardini di tè che si estendono su oltre 1.266 ettari. Nella prima metà di quest’anno, il reddito derivante ha superato gli 8,37 milioni di yuan (circa 1,18 milioni di dollari) mentre l’industria del tè ha generato un valore aggiuntivo di oltre 40 milioni di yuan.

Nel frattempo, grazie al team di assistenza del Guangdong, strade, scuole e strutture sanitarie della Contea sono notevolmente migliorate. Il mio nuovo amico Tashi, di etnia Lhoba e un tempo cacciatore, ora è una guardia forestale. Gestisce anche un ristorante e raccoglie foglie di tè, con un reddito annuo totale di circa 100mila yuan. «Vivevamo senza accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione ma oggi le cose sono cambiate e so che andrà ancora meglio».

Non vedo l’ora di scoprire quali nuove sorprese mi riserverà Medog la prossima volta che ci andrò.