LA TORBIERA DEL QINGHAI-TIBET, UN VERO “POZZO” DI INFORMAZIONI

  • by Redazione I
  • |
  • 04 Ott 2024
  • |
LA TORBIERA DEL QINGHAI-TIBET, UN VERO “POZZO” DI INFORMAZIONI, Mirabile Tibet


Vicino al margine orientale dell’altopiano Qinghai-Tibet, nella contea di Zoige, c’è una distesa acquitrinosa di fango marrone: una torbiera di circa 3mila chilometri quadrati a 3.500 metri di altitudine, di zero fascino per i turisti ma di vitale importanza per la conservazione ecologica. In parte perché questo tipo di zona umida, che copre solo il 3,8% della superficie terrestre, cattura un terzo del carbonio mondiale del suolo e il doppio rispetto alle foreste pluviali. In parte perché la sua formazione si conta in secoli e millenni, al ritmo di circa un millimetro di torba all’anno in condizioni favorevoli – e questo permette di ottenere delle informazioni preziose sulle evoluzioni e le tendenze del clima e sugli impatti sia del cambiamento climatico, sia delle attività umane.

Così, a luglio di quest’anno, una nuova stazione di ricerca dell’Accademia Cinese delle ScienzeZoige Wetland Ecology Research Station – ha aperto le sue attività, con tre campi di osservazione a coprire circa 22,7 ettari della torbiera. Per monitorare e analizzare i marcatori biologici delle zone umide ed erbose, capire gli effetti del cambiamento climatico e formulare le opportune strategie di conservazione. E, questo, perché l’ecosistema dell’altopiano Qinghai-Tibet costituisce sia una vera barriera ecologica, sia un tassello fondamentale per l’equilibrio ambientale e la biodiversità di tutta la Regione, “casa” peraltro di fiumi, laghi e ghiacciai vitali non solo per il Tibet ma anche per almeno nove altri Paesi. Un sistema da proteggere dunque, dall’andamento del clima ma anche dalla costante minaccia delle azioni umane che, nel caso di questa zona, per molto tempo ha significato pascolo eccessivo, drenaggio manuale oppure furto di torba.

Da qui l’importanza e l’urgenza della ricerca, rilevante anche per lo sviluppo di un’agricoltura e di una pastorizia sostenibili. Anche perché, se il livello dell’acqua continuasse a scendere, l’intera Regione sarebbe a rischio – persino di desertificazione, tempeste di sabbia comprese, combattuta in altre zone del Tibet con un crescente impegno nell’afforestazione. Uno dei punti di forza della stazione di ricerca sarà dunque la sua capacità di effettuare gli unici test a oggi nel mondo sul riscaldamento del suolo e di valutare, così, la situazione delle zone umide sotto l’azione delle temperature in aumento. Un’enorme opportunità, data dal fatto che la torbiera di Zoige – il più importante “pozzo” di carbonio dell’altopiano Qinghai-Tibet – arriva a 5-10 metri di profondità del sottosuolo.