IL CALENDARIO TIBETANO 2025

  • by Redazione I
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  • 25 Feb 2025
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IL CALENDARIO TIBETANO 2025, Mirabile Tibet


I dieci maggiori Festival e i grandi appuntamenti con la Natura e con le tradizioni

Il primo grande evento ne contiene tre. Parliamo del Capodanno tibetano (Losar), che quest’anno cade il 28 febbraio e che, dopo i suoi cinque giorni di rituali e festeggiamenti, prosegue presso il Monastero di Jokhang con i sette giorni del Festival della Grande Preghiera (Monlam) per concludersi il 14 marzo con il Festival delle Lampade di Burro (Chotrul Düchen).

Il primo giorno è dedicato alla pulizia delle case e all’addio al vecchio per fare spazio al nuovo. Il secondo, alle visite ai monasteri per le benedizioni e alla prima cena in famiglia. Nel terzo, che comincia con un bagno e dei vestiti nuovi, si fanno delle offerte agli antenati o alle divinità per, poi, visitare i vicini, scambiarsi le sciarpe cerimoniali (hada), lanciare un po’ di polvere di orzo nell’aria, festeggiare assieme e, infine, riunirsi di nuovo con la famiglia. Al quarto giorno, è il turno delle visite ai parenti e agli amici più anziani e, al quinto, sui tetti vengono appese le bandierine di preghiera mentre, nei monasteri, si bruciano rami di pino – a rilasciare nell’aria un fumo profumato gradito ai Buddha. Il Monlam, istituito nel 1409 dal fondatore della scuola Gelug, è un incontro di preghiera per la lunga vita dei maestri, del Dharma e della pace. Ci sono canti e danze e vengono fatte delle enormi torte (tormas) che, poi, vengono offerte attraverso le fiamme di un grande falò. Infine, per il Chotrul Düchen – quando gli effetti di tutte le azioni, positive o negative, vengono moltiplicati per dieci milioni di volte – si creano delle lampade nel burro di yak sotto forma di alberi, fiori, uccelli o altri simboli di buon auspicio.

L’11 giugno, a Lhasa, sarà il momento di Saga Dawa che celebra la nascita, l’illuminazione e il paranirvana dl Buddha Shakyamuni. Sono i giorni della compassione, della generosità e della virtù, quando le buone azioni (moltiplicate per mille o, se compiuta la circumambulazione – kora -, per centomila) diventano meriti. Si pensa ai poveri e si fa molta elemosina, ci si astiene dall’uccidere o dal mangiare animali e quelli catturati vengono liberati nel loro habitat naturale. Per la kora, anche se lunga più di 50 chilometri, alcuni si recano alla montagna sacra del Kailash dove, oltre ai canti e alle danze rituali, le vecchie bandierine di preghiera appese al Pennone di Tarboche vengono tolte e sostituite con delle nuove.

Un mese dopo, l’11 luglio, sarà la volta del Festival del Thangka presso il Monastero di Tashilhunpo, celebrato con spettacoli di Opera tibetana, danze e lo svelamento di un enorme pittura su tessuto dedicata al Buddha Shakyamuni. E, in tutto il Tibet, della Preghiera Universale (Dzam Ling Chi Sang): un altro momento di pulizia spirituale, durante il quale si sale sulle colline o le montagne più vicine per bruciare dell’incenso e dei rametti di ginepro. Il 28 luglio, invece, verrà celebrato il Primo Insegnamento del Buddha (Chokhor Düchen) e il primo giro della Ruota del Dharma – giorni durante i quali il potere di ogni azione meritoria è moltiplicato per cento milioni. A chiudere quest’estate fortemente spirituale, il Festival dello Yogurt (Shoton) il 23 agosto. Che inizia con lo svelamento presso il Monastero Drepung di un thangka da 500 metri quadrati raffigurante il Buddha, continua con il suo spostamento al Monastero Sera di Lhasa e si conclude con i canti, le danze, gli spettacoli di Opera tibetana e i picnic nel giardino del Palazzo Norbulingka.

Gli ultimi due grandi eventi saranno l’11 novembre, quando si festeggerà la Discesa del Buddha dal Paradiso (Lhabab Düchen), e il 4 dicembre, in onore di Palden Lhamo – la protettrice del Tibet. Senza nel frattempo dimenticare, per gli appassionati della Natura e delle tradizioni cultural-sportive dell’Altopiano, il Festival della fioritura del pesco di Nyingchi (la “piccola Svizzera del Tibet”, da fine marzo a metà aprile) e i due Festival delle gare a cavallo: di Gyantse, dal 5 agosto, e di Nagqu, dal 10 agosto.

Un anno di spiritualità e di Bellezza plurisecolare, piena di luci, suoni e colori, che si concluderà il 18 febbraio 2026 con il nuovo Losar: il sogno del prossimo viaggio sull’Altopiano può cominciare.