A GUARDIA DEGLI ALBERI DI LHASA

  • by Redazione I
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  • 18 Apr 2025
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A GUARDIA DEGLI ALBERI DI LHASA, Mirabile Tibet


Da 13 anni, sulle montagne a sud di Lhasa, Tashi Chophel protegge una delle nuove foreste del cuore spirituale del Tibet. Arrivata nel frattempo alla terza generazione e 800mila alberi di oltre 120 specie, che Tashi conosce e sa nominare una per una. “Questi alberi sono come i miei figli: guardarli crescere riempie il cuore di gioia”.

Incastonata in una stretta valle del fiume omonimo, Lhasa è fiancheggiata da montagne una volta brulle e aride che persino gli uccelli evitavano. Ora, al posto della sabbia e della polvere, c’è la vita: il Parco di Nanshan – nella foresta del quale “se fischi, con gli uccelli comincia un’intera conversazione”. Un’area verde di circa 300 ettari di fronte al Palazzo del Potala, che costituisce il primo progetto di costruzione e restauro ecologico (su larga scala e in una valle fluviale) avviato in assoluto nel Tibet.

A GUARDIA DEGLI ALBERI DI LHASA, Mirabile Tibet


Un progetto cominciato portando le giovani piante a dorso di mulo, dalla base a 3700 metri agli oltre 4100 delle montagne, e annaffiando con dei tubi che, però, durante l’inverno congelavano. Così, viste le difficoltà, un progetto continuato con i droni agricoli (in grado di trasportare 35-40 chilogrammi di piantine), l’irrigazione automatizzata e l’aiuto dei camion di acqua, in grado adesso di raggiungere i pendii. “In un solo giorno, possiamo annaffiare più di 1000 alberi”, racconta Tashi che, nel frattempo, si è guadagnato il certificato professionale di pilotaggio dei grandi droni. E che, ormai, può seguire la salute dei suoi alberi anche da decine di schermi di sorveglianza.

Come dicevamo meno di un mese fa, “la vittoria degli alberi“. Che, solo nel 2024, ha visto 11.8mila ettari in più di nuove foreste in 38 aree dell’Altopiano tibetano, peraltro con un tasso di sopravvivenza di oltre il 90% nonostante le minacce naturali e umane dalla desertificazione agli incendi. Il tutto, grazie alla rinnovata sensibilità verso la Natura, al grande impegno di risorse materiali fornite dalla Cina e soprattutto ai 7 milioni di Tashi – da 13 anni, dediti ai loro nuovi figli.