LE BELLEZZE DEL TIBET CLASSICO

  • by Redazione
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  • 12 Ago 2017
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Proponiamo oggi un tour emozionante, volto ad esplorare le bellezze del Tibet classico. Un vero viaggio dell’anima attraverso un sentiero di spiritualità.

Questo itinerario vuole portare oltre i circuiti solitamente frequentati, cercando un incontro con la realtà più profonda del mondo tibetano, dove la fede del popolo ha mantenuto vive le tradizioni e alle opere di ricostruzione si unisce oggi anche il tentativo di recuperare la vocazione spirituale che per secoli ha animato il popolo tibetano. I protagonisti di questa rinascita vivono spesso solitari nei luoghi di maggior energia spirituale, seguendo l’esempio dei loro maestri.

Il viaggio richiede una spiccata predisposizione all’adattabilità perché si raggiungeranno quote elevate toccando regioni prive di strutture turistiche dove è necessario allestire dei campi per sei notti consecutive. A riguardo, i campi vengono ben organizzati, con cibo accettabile e assistenti che curano i montaggi delle tende. Il personale di staff è tibetano, sono persone disponibili ma non abituate a servire gli occidentali secondo uno standard europeo. Mentre i trasporti saranno effettuati con veicoli privati.

Il viaggio prevede la visita di tutti i luoghi più famosi del Tibet Classico e di molti altri ancora sconosciuti. A Lhasa si alloggerà nella città vecchia con un itinerario delle visite classiche della città, delle università monastiche e dei siti adiacenti, delle passeggiate nel circuito sacro del Barkor e nelle affascinanti stradine dei dintorni; si consiglia di completare le visite con un’escursione a Tsurphu, il monastero sede della scuola Karmakagyu. Si parte quindi per un circuito che porta fino all’altopiano del Ciangtang e poi, dal lago di Nam Tso, arriva a Shigatse. Questa parte richiede 6 notti consecutive di campo: si attraversano zone dove non esiste ancora una presenza turistica. Si visitano l’eremo di Drak Yerpa e i monasteri di Gaden, Drigung Til e Reting toccando anche alcuni interessanti siti meno conosciuti. Oltre Reting si prosegue verso nord attraverso una regione raramente visitata fino allo stupendo lago di Nam Tso, perla dell’altopiano del Ciangtang, dove si sosta per due notti sulla sacra penisola di Tashidor, meta di pellegrinaggi. Dal Nam Tso si prosegue in direzione sud ovest esplorando l’area di Oyuk, importante per l’antica tradizione Bön, dove si pone l’ultimo campo. Giunti a Shigatse, la seconda città per dimensioni del Tibet, ci si immerge nell’imponente Tashilhumpo, il grandioso complesso monastico del Panchen Lama, e quindi si raggiunge il monastero fortezza di Sakya, che tra il 1268 e il 1365 fu anche sede del governo del Tibet, posto a ridosso della catena himalaiana ed ottimamente preservato. Tornando verso est si visitano alcuni antichi monasteri storicamente molto importanti: Nartang, Ngor, Gyengong e Shalu. A Gyantse si sosta due notti per poter gustare appieno l’atmosfera della cittadina più preservata del Tibet centrale. Spostandosi verso Samye si incontrano la magia indimenticabile del lago turchese dello Yamdrok e i monasteri di Ralung, Samding e Mendroling. A Samye, lo stupendo monastero che fu il primo ad essere edificato in Tibet, ci si reca agli storici eremi di Yamalung e Chimpu. Si conclude il viaggio con le visite di Tsetang, la prima capitale del Tibet, dove, tra i siti principali si trova il tempio di Tradruk, della valle di Yarlung, con il Yumbulagang, il primo castello dei re del Tibet, le grotte di meditazione di Rechung e Vairochana, il monastero di Tangpoche e le tombe dei primi re del Tibet.