IlL DALAI LAMA E DORJE SHUGDEN, UNA VICENDA CONTROVERSA

  • by Redazione
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  • 29 Set 2017
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In tempi recenti s’è cominciato a parlare più spesso riguardo alla delicata ed intricata questione di Dorje Shugden, frutto comunque di una disputa teologica ormai di vecchia data. A tal proposito è però fondamentale fare questa piccola premessa, utile a meglio comprendere il problema: nel Buddhismo di scuola tibetana un “Protettore del Dharma” è un Buddha che svolge un sostegno spirituale, con varie funzioni tra le quali spiccano il far evitare quegli ostacoli interiori ed esteriori che impediscono ai praticanti di raggiungere le realizzazioni mistiche, e di favorire e permettere tutte quelle condizioni che servono al loro sviluppo spirituale.

Il Protettore del Dharma Dorje Shugden è quindi un’emanazione del Buddha della Saggezza Manjushri, che aiuta, guida e protegge con costanza tutti i sinceri praticanti impartendo loro le proprie benedizioni, aumentando la loro saggezza ed esaudendo i loro desideri più virtuosi. Così almeno è stato per molto tempo, finchè non s’è aperta disputa che divide i seguaci del lamaismo.

Nel 2014 ci sono state grandi proteste contro il Dalai Lama che, nel corso del suo certo non primo tour in Occidente, Italia compresa, ha ricevuto grosse contestazioni da parte di laici e di monaci buddhisti, con slogan come “False Dalai Lama” e “Dalai Lama, stop lying”. Tra i grandi promotori delle proteste, spicca la International Shugden Society, organizzazione legata a sua volta alla New Kadampa Tradition. Entrambe hanno l’obiettivo di ottenere dal Dalai Lama quella libertà di culto che questi, con una sua insindacabile ed autonoma decisione, ha impedito a molti fedeli.

Diversi anni fa, infatti, il Dalai Lama ha vietato il culto di uno dei principali Protettori della scuola Gelug, ovvero Dorje Shugden. Lo stesso Dalai Lama l’aveva venerato per molti anni ma, improvvisamente, l’ha definito un’entità demoniaca il cui scopo sarebbe quello di distruggere la vita del Dalai Lama e la causa del Tibet. Ciò ha inevitabilmente provocato molto disorientamento fra i fedeli, oltre che una grave e profonda scissione nel lignaggio Gelug, poichè un vasto circolo di maestri gelugpa ha preferito continuare ad onorare Dorje Shugden sacrificando di conseguenza il proprio rapporto storico col Dalai Lama.

La New Kadampa Tradition (NKT) è una piccola e misteriosa setta di 3-4000 adepti residenti in 200 centri sparsi in tutto il mondo, dal Tibet-Xizang all’India, dal Nepal alla Mongolia, dal Sud-est Asiatico all’Europa fino agli Stati Uniti. Il loro spirito guida è Dolgyal, altrimenti noto appunto come Dorje Shugden, rappresentato nell’iconografia come una divinità terrifica e vendicatrice che, a spada sguainata, cavalca un leone bianco o argentato e che addirittura in alcune raffigurazioni calpesta un essere umano. Secondo la tradizione la divinità sarebbe l’incarnazione del maestro Dragpa Gyaltsen, assassinato nel 1656 dal ministro del V Dalai Lama, e per questo viene chiamato anche Gyaltsen Shugden.

Secondo questa setta, personalità intorno al Dalai Lama non si farebbero troppi scrupoli nel regolare i propri conti con le opposizioni al governo in esilio di Dharamsala, in India, talvolta ricorrendo anche all’eliminazione fisica degli avversari. Anzi, la New Kadampa Tradition s’è più volte dichiarata pronta a fornire le prove dell’esistenza di un’organizzazione segreta, preposta proprio ad eliminare i dissidenti. Il suo nome sarebbe, sempre secondo i membri della NKT, Secret Organization of External ed Internal Enemy Eliminators.

Uno degli episodi più sospetti, che i membri della NKT citano come prova di quanto da essi affermato, sarebbe l’aggressione da parte di duecento “berretti gialli” di Dharamsala di Lobsang Thubten, uno dei leader della Dorje Shugden Society di New Delhi, avvenuta nel luglio del 1997. A loro giudizio ciò dimostrerebbe l’esistenza di veri e propri “squadroni punitivi”.

Di certo si sa che il Dalai Lama ha messo al bando il culto di Dorje Shugden nel marzo del 1996, dopo aver ascoltato le rivelazioni del Nechung, l’oracolo di Stato e spirito guida dei lamaisti in esilio. Ma aveva smesso di praticarne il culto già vent’anni prima, ovvero dal 1976: per mettere al bando Dorje Shugden ha infatti prima atteso la morte del suo maestro e tutore, Trijang Rimpoche, morto nel 1981 e che era stato anche il suo iniziatore a quel culto, e del suo successore Kungo Palden, deceduto nel 1995.

Secondo la NKT, il governo del Dalai Lama tratterebbe i suoi membri come “settari fanatici” o Talebani del Buddhismo. Infatti chi continua a praticare il culto di Dorje Shugden, a Dharamsala, riceve pesantissime discriminazioni e viene costantemente emarginato. I berretti gialli del Dalai Lama hanno rimosso e distrutto tutte le immagini e le statue di Dorje Shugden dai templi locali, ed avviato una campagna di “sottoscrizione forzata” in base alla quale il firmatario rinuncia al culto. Se si rifiuta, viene minacciato, percosso, e perde il lavoro e le indennità.

Commentando tutto questo Kelsang Gyatso, importante esponente londinese della NKT, ha dichiarato che “il Dalai Lama è un dittatore superstizioso”.