Con la sua atmosfera rarefatta e raramente oscurata dalle nubi la Prefettura di Ngari è il luogo ideale per gli astronomi per spingere lo sguardo nelle profondità dell’universo.
Già è nota la notizia per la quale scienziati cinesi stanno costruendo un osservatorio con pochi uguali al mondo ad un’altitudine di oltre 5000 metri sul livello del mare nella parte occidentale della regione autonoma del Tibet. Perché la scelta è ricaduta proprio su questa parte di mondo?
Xue Suijian, vicedirettore degli osservatori astronomici nazionali cinesi dichiara che “l’osservazione astronomica richiede soprattutto chiarezza, trasparenza, tranquillità e un atmosfera particolarmente priva di umidità, un sito con tali requisiti per l’osservazione a lunghezze d’onda multiple è in vero una risorsa molto rara”.
È stato a lungo ritenuto che i migliori osservatori astronomici del mondo fossero quelli di monte Mauna Kea, sulla Big Island delle Hawaii e quelli dei deserti del Cile settentrionale: questi due luoghi infatti ospitano oltre il 90% delle più grandi strutture astronomiche del mondo.
Tuttavia a causa delle obiezioni della comunità nativa hawaiana il più grande telescopio ottico del mondo, detto TMT (30-meters telescope), sarà probabilmente l’ultimo progetto astronomico a venire costruito sulle pendici del Mauna Kea.
Gli scienziati sono quindi ansiosi di trovare un’altra buona base di osservazione nell’emisfero settentrionale ed il tetto del mondo ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare queste richieste.
Il Governo cinese, insieme ad un pool internazionale di esperti, già nel 2004 si interessò all’area di Ngari, la cui altitudine va dai 5 mila ai 6 mila metri di altezza. Adesso il sito è stato scelto per la costruzione del più importante osservatorio internazionale.
Ora che la struttura sta iniziando a prendere forma, università e istituti di ricerca cinesi ma anche organizzazioni di ricerca giapponesi e statunitensi stanno unendo i loro sforzi per completarlo nel minor tempo possibile. Il più grande telescopio ottico della Cina con una lente da 12 metri verrà costruito in questa struttura.
Xue dichiara che gli osservatori astronomici nazionali cinesi coopereranno con l’Università del Tibet e l’amministrazione della prefettura di Ngari per lanciare un progetto per l’individuazione di raggi cosmici nella regione superiore ai 50.000 miliardi di elettronvolt e a questo fine gli scienziati dell’Università di Tokyo hanno promesso di fornire all’osservatorio materiali ed equipaggiamenti per un valore complessivo di decine di milioni di yuan.
Gli scienziati inoltre progettano la costruzione, sempre nel sito di Ngari, della più alta stazione di osservazione delle onde gravitazionali primarie esistente al mondo; tali onde sono soprannominate “Il primo vagito del cosmo dopo il Big Bang”.
Zhang Xinmin, capo scienziato del progetto in cooperazione con l’Istituto di Fisica dell’alta Energia dell’Accademia delle Scienze cinese, dichiara che l’individuazione delle onde gravitazionali primarie è di enorme significato per gli studi riguardanti l’origine e l’evoluzione dell’Universo.
Ngari è uno di soli 4 posti conosciuti al mondo con le caratteristiche adatte per l’individuazione delle onde gravitazionali primarie, mentre gli altri sono l’Antartide, il deserto cileno di Atacama e la Groenlandia.
Zhang aveva dapprima considerato la stazione di ricerca Kunlun, costruita dalla Cina in Antartide come possibile sito dell’esperimento ma le infrastrutture della stazione si rivelarono insufficienti.
L’esperimento di individuazione delle onde gravitazionali primarie condotto congiuntamente con gli Stati Uniti è stato lanciato alla fine del 2016. La sua prima fase vedrà la costruzione di un telescopio installato a 5250 metri di altezza tramite il quale si effettueranno le prime misura delle 20 onde gravitazionali primarie nell’emisfero boreale; il telescopio dovrebbe essere ultimato alla fine del 2019 e vivere pienamente operativo nel corso del 2020.
Gli scienziati progettano poi la costruzione di un telescopio ancora più raffinato e sensibile a un’altezza superiore tramite il quale effettuare misurazioni più accurate delle onde gravitazionali primarie. Gli scienziati dell’Istituto di Fisica dell’alta Energia e l’Accademia delle Scienze cinese e dell’Università di Stanford stanno cooperando della progettazione di tale telescopio che risulterà 2,6 più potente del già notevole BICEP 3 installato in Antartide.
Ora la Cina ha la possibilità di mettere a disposizione gli unici vantaggi geografici e climatici del “Tetto del Mondo” per la ricerca scientifica internazionale.