AUMENTA LA POPOLAZIONE DELL’ORSO TIBETANO SULL’ALTOPIANO QINGHAI-TIBET

Gli orsi dell’altopiano Qinghai-Tibetano ormai da tempo si avvicinano gli insediamenti umani alla ricerca di cibo. Le ONG e le comunità locali stanno lavorando insieme per risolvere il problema.

Il pastore Udruk e la sua famiglia dormono molto più profondamente dallo scorso inverno, grazie a una nuova casa “a prova di orso”. A differenza delle tradizionali abitazioni col tetto coperto di erba, questa non ha finestre al piano terra. Tutti gli infissi di porte e finestre sono in metallo, non in legno. Le pareti sono rinforzate con tondini d’acciaio e fuori dalla porta d’ingresso c’è un fosso profondo un metro, che deve essere valicato con una passerella rimuovibile per poter entrare.

Un orso che si avvicinasse alla porta d’ingresso scivolerebbe subito in questa fossa. Essa non è abbastanza profonda da ferire o intrappolare l’animale, ma lo spavento provocatogli dalla caduta dovrebbe farlo fuggire. La famiglia trascorre la maggior parte del tempo al piano superiore, da dove può sorvegliare le praterie circostanti.

Qui nel villaggio di Ganda, nella prefettura di Yushu, Provincia del Qinghai, tutti parlano dello strano comportamento degli orsi. L’orso blu tibetano, una sottospecie dell’orso bruno unica in Cina, sta entrando in conflitto più frequentemente con i pastori durante la primavera e l’estate. L’anno scorso, una famiglia di pastori è stata attaccata nella loro tenda di notte. La madre della famiglia è stata uccisa e il padre è fuggito con i figli. Altre due famiglie sono state aggredite e ferite nelle praterie.

Secondo un rapporto delle autorità forestali del Qinghai, 14 pastori sono stati attaccati da orsi bruni tra il 2014 e il 2017, con nove morti e cinque feriti. Nello stesso periodo, ci sono state 296 segnalazioni di problemi con gli orsi bruni nell’area della sorgente del fiume Yangtze del Parco Nazionale dei Tre Fiumi. Gli ingressi negli edifici sono stati segnalati nel 93,58% di questi casi, i furti di cibo nel 4,73% e gli infortuni alle persone nell’1,69%.

Le intrusioni di orsi bruni negli insediamenti sono diventate più comuni negli ultimi 20 anni. I pastori una volta veneravano gli orsi, ma ora sono meno accomodanti e i casi di pastori che attaccano gli orsi stanno diventando più frequenti, con video che appaiono online di orsi catturati e maltrattati. La nuova casa a prova di orso di Udruk è un tentativo di un’organizzazione ambientale locale, la Snowland Great Rivers Environmental Protection Association, di contribuire alla soluzione di questa spinosa situazione, ed è stata finanziata da donazioni pubbliche. Dhondrup Chöphel, Segretario Generale dell’associazione, ha detto al reporter della testata “China Dialogue” che gli attacchi degli orsi hanno spinto molti pastori a considerare di lasciare le praterie; e che le tradizionali misure anti-orso usate dai pastori, come scavare trappole e fissare chiodi a porte e finestre, spesso feriscono gli orsi. “Questo progetto su cui stiamo lavorando non solo protegge i pastori, ma tiene anche al sicuro gli orsi”. Se il processo avrà esito positivo, l’associazione spera di espandere il programma, tramite raccolte fondi pubbliche o sussidi governativi.

Di recente, un branco di elefanti asiatici ha iniziato un viaggio epico e inaspettato attraverso le foreste tropicali della provincia dello Yunnan ed è diventato un fenomeno online. Il conflitto uomo-orso sull’altopiano Qinghai-Tibetano non ottiene l’attenzione pubblica. Ma gli accademici hanno da tempo esaminato il motivo per cui questi scontri stanno diventando più frequenti e cosa si può fare per risolverli.

I fattori che causano tali conflitti sono in aumento, a causa dei cambiamenti nel modo in cui le persone vivono e lavorano nelle praterie.

Tradizionalmente, i pastori tibetani vivevano in tende tutto l’anno, spostandosi in nuovi pascoli ogni stagione. Dagli anni ‘80 in poi, i governi locali li hanno incoraggiati a trasferirsi in insediamenti permanenti durante l’inverno. All’inizio del secolo, la maggior parte dei pastori trascorreva gli inverni in quegli insediamenti. Quando partivano per i pascoli estivi, lasciavano cibo da usare quando tornavano più avanti nel corso dell’anno. L’orso blu tibetano mangia principalmente carne: caccia la marmotta bobak, il pika e il bharal. Ma è un onnivoro e le dispense ricche di cibo dei pastori sono un bersaglio facile e nutriente. Così, gli orsi hanno imparato a cercare cibo negli insediamenti non occupati. In risposta, i pastori hanno iniziato a portare con sé il cibo nei loro pascoli estivi e a lasciare le porte e le finestre aperte in modo che gli orsi non danneggiassero porte e infissi durante la ricerca di cibo. Tuttavia, i mobili vengono ancora danneggiati durante queste ‘incursioni’ ursine.

Un altro potenziale fattore che esacerba il conflitto uomo-orso sono le misure di conservazione naturalistica più rigorose introdotte dalle autorità. Il Governo ora vieta tutta la caccia agli orsi, il che significa che essi sono diventati sempre meno timorosi degli umani. I sistemi di ricompensa e premiazione hanno migliorato con successo gli habitat della fauna selvatica nelle praterie e le popolazioni di animali selvatici sono aumentate e si sono diffuse.

Inoltre, il riscaldamento climatico sta riducendo la quantità di tempo che gli orsi trascorrono in letargo, aumentando le possibilità di conflitto. Gli orsi di solito cominciano il letargo alla fine di novembre o all’inizio di dicembre, per svegliarsi a metà marzo. Ma in alcuni luoghi gli orsi sono stati attivi fino a metà dicembre negli ultimi anni e si sono svegliati già a metà febbraio. E gli orsi affamati causano proporzionalmente molti più danni.

Il governo insieme alle organizzazioni di ricerca e conservazione hanno lavorato per alleviare questi problemi. Dal 2006, i governi locali hanno messo in atto sistemi di compensazione e hanno distribuito denaro per compensare i danni causati dagli animali selvatici, il che significa che agricoltori e pastori non sono lasciati senza aiuti di fronte alle spese causate dagli orsi. Tuttavia questi processi sono complessi e la valutazione del valore del danno è di per sé costosa. Spesso ci vuole così tanto tempo per ottenere il risarcimento che i pastori perdono fiducia nel sistema e rinunciano alle loro richieste.

Sono state provate anche misure preventive. A differenza della casa a prova di orso di Udruk, la maggior parte di queste ha visto l’installazione di recinzioni elettriche o rinforzate. Sono tuttavia sistemi costosi e di solito finanziati da terzi. C’è anche un limite alla quantità di terra che può essere racchiusa da queste recinzioni. I pastori tendono a non ripararle, e così cadono in rovina. Sebbene le prove abbiano avuto successo, gli orsi sono abbastanza intelligenti da insistere e trovare altre case in cui irrompere. Le ONG come il Gangri Neichog Research and Conservation Center hanno esaminato le misure esistenti e suggerito approcci globali basati sulla comunità. Questi sarebbero coordinati da squadre di protezione ambientale all’interno delle comunità, riunendo i pastori, il governo e le ONG per progettare e attuare misure adatte all’area. Inoltre, non ci sarebbe più un’unica fonte di finanziamento. Con più contribuenti, le parti interessate avranno maggiori probabilità di assumersi la responsabilità dell’uso e della gestione delle misure. Il risarcimento passerebbe ai pool di microassicurazione locale amministrato da un comitato di gestione scelto dai membri della comunità. I comitati si riunirebbero regolarmente per valutare i danni causati dagli orsi e, una volta raggiunto il consenso, effettuerebbero i pagamenti alle persone colpite. Solo il tempo dirà quanto siano efficaci queste misure.

Durante l’epico viaggio degli elefanti attraverso lo Yunnan, i governi locali si sono mobilitati, monitorando i loro progressi con i droni e usando ostacoli e cibo per allontanarli da potenziali conflitti con i residenti vicini. Ma ciò non sarebbe fattibile sul vasto e scarsamente popolato altopiano del Qinghai-Tibetano. Ci sono troppi orsi, sparsi su un’area troppo vasta, e non viaggiano in branchi. Gli orsi sono importanti nella tradizione culturale tibetana: sono considerati dai pastori come protettori della terra. Anche alla fine del secolo scorso, i pastori usavano una zampa d’orso essiccata, tramandata di generazione in generazione, per disegnare un cerchio attorno a qualsiasi tenda o edificio che costruivano, usando l’orso come intermediario per inviare un messaggio agli dei, scusandosi e chiedendo perdono per qualsiasi offesa provocata. Tradizionalmente, gli orsi sono più rispettati che temuti. Molti pastori pensano che il crescente conflitto sia una conseguenza del danno umano inferto alla terra, una sorta di punizione. E mentre hanno paura degli orsi, sono riluttanti a far loro del male. Se la gente del posto e gli orsi devono coesistere a lungo termine, sarà essenziale rispettare le tradizioni locali, utilizzare la saggezza culturale sulla convivenza con la fauna selvatica e aumentare i livelli di tolleranza nei confronti degli orsi.