IL LEOPARDO DELLE NEVI, MINACCIA PER I PASTORI LOCALI?

Secondo L’Ufficio Affari Forestali e dei Pascoli della Contea di Gerze a Ngari, nella Regione Autonoma del Tibet, le “visite” dei leopardi delle nevi in cerca di prede presso le fattorie dei pastori locali sono in aumento. Dal 2019, sono stati segnalati oltre 20 casi di questo tipo. Una minaccia quindi per la pastorizia? Gli stessi pastori dicono di no.

I leopardi delle nevi sono animali sottoposti ai più rigidi protocolli di protezione all’interno dei confini tibetani. Animale prima a rischio estinzione, questo è ora fuori pericolo grazie anche alle nuove politiche di protezione animale. Ma nel tempo gli incontri tra la infoltita comunità di leopardi delle nevi e pastori sono aumentati.

Anche nella contea di Nyima, nella città di Nagqu, sono stati segnalati casi di leopardi delle nevi che entrano nelle fattorie, attratti dal bestiame. Anche quando i leopardi delle nevi sono entrati negli ovili, i pastori locali hanno la consegna di non cercare di allontanarli, tantomeno di abbatterli; qualunque danno cagionato ai loro armenti viene rifuso da uno speciale fondo del Governo locale. Invece, devono contattare le autorità, che inviano team di esperti ranger e veterinari per sedare l’animale e rilasciarlo nella natura, dopo averlo classificato e averne valutato età e condizioni fisiche.

I ricercatori addestrano gli allevatori tibetani nel monitorare la popolazione di leopardo delle nevi

Ricercatori cinesi hanno imparato a gestire le dinamiche di una popolazione fissa di leopardi delle nevi nella regione del fiume Yangtze, il fiume più lungo della Cina, analizzando i dati forniti dai pastori locali attraverso sei anni di monitoraggio continuo.  È raro monitorare continuamente una popolazione fissa di leopardi delle nevi, specie per un periodo così lungo.

Il leopardo delle nevi è un animale protetto di classe A in Cina, e l’Unione internazionale per la conservazione della natura lo classifica come in pericolo di estinzione.  Nell’ottobre 2013, l’Università di Pechino ha collaborato con il Centro di Conservazione Shanshui per svolgere un corso di monitoraggio ecologico per pastori nel villaggio di Yunta, prefettura autonoma tibetana di Yushu, nella provincia di Qinghai, nel Nord-Ovest della Cina.

Negli ultimi sei anni, 14 pastori si sono alternati per mantenere e ricaricare le telecamere a infrarossi installate sulle montagne ogni tre mesi, inviando quindi i dati all’Università di Pechino.  I ricercatori hanno monitorato 23 leopardi delle nevi adulti, aiutando i ricercatori a trovare i cambiamenti dinamici della popolazione causati da comportamenti come la lotta per il territorio e la migrazione.

Secondo i risultati, il numero di leopardi delle nevi nella regione è aumentato costantemente di anno in anno, e da allora è stato dato alla luce un totale di nove cuccioli di leopardo delle nevi sani, ha detto Chu Moyan, un ricercatore dell’università. Situato nella regione delle acque del fiume Yangtze, lo Yunta Village ha una ricca biodiversità.

Xiao Lingyun, un ricercatore post-laurea presso il Centro per la Natura e la Società affiliato all’Università di Pechino, ha affermato che gli animali selvatici possono migrare rapidamente lungo i fiumi o attraverso i fiumi ghiacciati senza essere ostacolati in inverno. Ci sono segnali che la regione potrebbe essere un passaggio importante che collega le popolazioni di leopardo delle nevi di aree circonvicine.

“I risultati basati sul monitoraggio dei mandriani sono sia preziosi che efficaci”, ha detto Xiao. I ricercatori continueranno a svolgere ricerche approfondite nella regione e a promuovere un addestramento di monitoraggio ecologico per i pastori nell’area di Sanjiangyuan.

Jagong Zala, un impiegato del Centro di Conservazione di Shanshui di Pechino, ha detto che molti allevatori locali sono andati d’accordo con gli animali selvatici che vivono nella stessa zona e hanno avuto tutto il tempo per un’osservazione approfondita. Le loro analisi e scoperte basate sulla formazione scientifica e sull’esperienza tradizionale possono ispirare i ricercatori.  Durante il processo di monitoraggio, i pastori hanno sviluppato un più profondo rispetto per gli animali dando ad ogni leopardo delle nevi un nome tibetano, come Kurlha e Tsering Tsomo, che significano, rispettivamente: loto di neve e longevità.

“Il lavoro di monitoraggio mi ha fatto capire la natura selvaggia e noi siamo tutti figli della natura”, ha dichiarato Tamdrin Pande, un allevatore della zona di Yunta. “Stiamo condividendo lo stesso cielo e la terra: solo quando gli animali vivono bene possiamo condurre una buona vita”.