QUALITÀ ECOLOGICA: IL TIBET TRA I MIGLIORI

  • by Redazione I
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  • 11 Giu 2024
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QUALITÀ ECOLOGICA: IL TIBET TRA I MIGLIORI, Mirabile Tibet


Secondo il Bollettino Ambientale 2023 appena diffuso, la situazione dell’acqua e della biodiversità posiziona l’Altopiano tibetano al vertice della classifica mondiale.

La Regione ha completato il monitoraggio di 50.140 ghiacciai e 33.158 laghi glaciali, designando 33 zone di protezione delle sorgenti fluviali in 8 principali sistemi idrici. E certificando, dati alla mano, l’alta qualità delle acque dei maggiori fiumi e laghi sul territorio.

Stesso successo per la biodiversità, con la ripresa significativa di antiche specie selvatiche e veri record di crescita tra le altre. La popolazione dei Gru dal collo nero, per esempio, è passata dai poco meno di 3mila membri a 10mila, mentre le Antilopi tibetane sono diventate più di 300mila. Inoltre, specie di punta come la Tigre del Bengala sono state più volte “catturate” dalla fotocamera e la Cicogna nera – conosciuta come ‘il Panda gigante degli uccelli’ – è stata scoperta anche a Shigatse. Secondo il Bollettino, alla fine del 2023 il Tibet contava 47 riserve naturali su oltre 412mila chilometri quadrati – circa un terzo del territorio regionale.

Ecosistemi e ambiente, una sfida che continua

La seconda notizia, fornita dal Tibetan Plateau Research Institute dell’Accademia Cinese delle Scienze, è l’osservazione continuativa della troposfera – finalmente possibile grazie a un impianto di radiometria a microonde costruito dalla Cina nel 2021. E che, basandosi su 8 radiosonde vicine, ora permette di osservare i processi complessivi e le tendenze del cambiamento climatico nell’Altopiano tibetano.

Con delle importanti scoperte – come, per esempio, quella del peso che l’effetto cosiddetto “isola di calore” (heat island effect) ha avuto sugli altopiani di Qamdo e Nagqu. Tali da fornire una nuova prospettiva sull’evoluzione ambientale dell’intera Regione, a cominciare proprio dalla variabilità termica e dell’umidità nella troposfera locale. Un’osservazione in tempo reale che – dall’ossigeno e i vapori d’acqua alla velocità e la direzione dei venti, passando per la pressione atmosferica – permette di valutare meglio l’impatto delle attività umane e le giuste azioni per la protezione dell’ambiente.

Nuove tecnologie, dunque, e un impegno collettivo. Incluso quello di una squadra scientifica internazionale (fatta da esperti tibetani, cinesi, tedeschi, svizzeri, inglesi e americani) che, da questo Giugno, raccoglie i dati sul cambiamento climatico degli ultimi millenni studiando le profondità del più alto lago salato del Tibet: Nam Co, a oltre 4.7mila metri di altitudine.