Riserva naturale Sanjiangyuan, nel cuore dell’altopiano Qinghai-Tibet: culla dei fiumi Yangtse, Giallo e Mekong (Lancang) e uno dei più incontaminati e fragili ecosistemi al mondo. Dove circa 300 specie rare di uccelli tra le quali l’Aquila reale, il Falco sacro e la Poiana degli altopiani hanno la loro casa. Ebbene, con la costruzione negli ultimi anni delle linee di alimentazione energetica, le torri di trasmissione – alte decine di metri – stavano diventando “trespoli” ideali e ottimi luoghi di nidificazione proprio per i rapaci di grandi dimensioni.
Da qui, il problema. Da una parte, la protezione degli uccelli che cacciano, mangiano, riposano, nidificano e allevano i loro piccoli su queste strutture; dall’altra, il buon funzionamento dei circuiti, spesso interrotti o danneggiati da questa presenza – a cominciare dai rifiuti organici. Cosa fare?
All’inizio, i dipendenti dell’azienda elettrica locale hanno provato a tenere lontane le Poiane installando dei repellenti. Ma, dopo due-tre mesi, gli uccelli si adattavano. Non solo: i forti raggi ultravioletti dell’area rendevano i repellenti abbastanza fragili da essere facilmente abbattuti durante l’atterraggio. Poi, hanno tentato di spostare i nidi in altri luoghi: un altro fallimento. Così, dopo essersi consultata con i pastori locali, l’azienda di fornitura elettrica (State Grid Yushu Power Supply Company, appartenente alla State Grid Qinghai Electric Power) ha deciso di cambiare approccio.
La soluzione? Costruire e posizionare da soli i nidi più adatti.
I primi avevano un tetto, pensato come riparo dal vento e dalla pioggia – solo che nessuno sembrava voler traslocare. E, questo, perché le Poiane usano proteggere i nidi aprendo le proprie ali, fatte da piume impermeabili. Ma anche perché i nidi “a coppa aperta” rendono più facile sia nutrire i piccoli, sia controllare visivamente i dintorni e reagire o volare velocemente e in qualsiasi direzione in caso di pericolo. Rimossi dunque i tetti, i primi 200 nidi artificiali sono stati installati nelle zone più sicure – sia per gli uccelli, sia per le reti – delle stesse torri di trasmissione.
A soli due mesi dall’installazione, gli incidenti alle linee elettriche erano scesi di un terzo, la presenza degli uccelli nelle aree pericolose della struttura era scesa considerevolmente e i dipendenti dell’azienda assistevano alle prime nascite nei nidi artificiali: le Poiane si sentivano al sicuro.
L’azienda-madre della provincia del Qinghai continua a osservare e imparare, per migliorare sempre di più benessere e sicurezza degli uccelli.
Quando la Natura incontra la Cultura.