LHASA PROMUOVE LA TRADIZIONE DELL’OPERA TIBETANA

  • by Redazione
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  • 28 Set 2021
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Tsering, 60 anni, è un grandissimo fan dell’opera tibetana. Dice: “Quando ero piccolo, la vita culturale non era così ampia come lo è oggi. Gli spettacoli dell’opera tibetana venivano dati solo in occasione di ricorrenze e festività importanti. Oggi è possibile guardare gli spettacoli d’opera oggi sul cellulare o in TV, ma mi piace di più lo spettacolo dal vivo”. Che negli ultimi anni l’opera tradizionale tibetana stia vivendo un revival un pò ovunque, è un dato di fatto. Parte di questa riscoperta culturale di una delle componenti più importanti dell’identità culturale tibetana, la si deve prettamente agli ingenti fondi statali stanziati a sostengo di questa forma artistica. Nel 2009 è stata addirittura inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

UN PERCORSO INIZIATO 60 ANNI FA

Questa riscoperta culturale ha avuto sicuramente una grane accelerazione negli ultimi 10 anni, ma è altresì corretto dire che questa affiora le radici agli anni ’60. In quegli anni venne infatti creato il primo ensemble per l’Opera Tibetana della Regione Autonoma del Tibet. E da qui il cammino è stato tutto in salita. Dawa Drohlkar è il direttore di una compagnia di artisti presso la Tibetan Opera di Lhasa. In passato, la maggior parte delle manifestazioni si svolgeva durante il tempo libero dall’agricoltura e gli spettatori erano contadini e pastori. Tuttavia oggi gli spettacoli pagati,  giocano oggi un ruolo importante. Sono una fonte di reddito costante e importante per l’ensemble.

Sangye Dongdri, ricercatore presso l’Istituto per l’Arte delle Nazionalità della Regione Autonoma del Tibet, ha svolto ricerche sull’opera tibetana per diversi anni. Secondo lui, l’opera tibetana era strettamente legata all’agricoltura. Nelle regioni dove questa era sottosviluppata, non si trova quasi traccia dell’opera tibetana, dice Sangye Dongdri. La sua affermazione è stata dimostrata da diverse ricerche sul campo.

Isabelle Henrion Dourcy, esperta di opera tibetana di fama internazionale, ha studiato in dettaglio l’opera di Akyi Lhamo e la considera una forma d’arte universale. È una combinazione di filosofia religiosa, ironia laica e farsa contadina. Il cui pubblico è composto principalmente da cittadini comuni.

DAI CAMPI AGRICOLI AL PALCOSCENICO

Il Chomlung Ensemble era uno dei pochi complessi di professionisti dediti all’opera tibetana, ma nel tempo la situazione è cambiata. Oggi si trovano anche artisti che hanno deciso di intraprender consciamente una propria carriera professionale legata al teatro.

“L’opera tibetana ha ricevuto finanziamenti senza precedenti nella storia, dal sostegno politico a quello finanziario”, afferma Sangye Dongdri. Secondo statistiche incomplete, ci sono oltre 150 complessi folk per l’opera tibetana in Tibet. Dal 2009, ognuno di loro ha ricevuto una sovvenzione di 20.000 yuan all’anno. I continuatori dell’Opera tibetana a livello statale ricevono 5.000 yuan di sostegno ogni anno.

L’opera tibetana sta attualmente godendo di una crescente popolarità. Molti giovani tibetani pensano che sia di moda approfondire la conoscenza della cultura tradizionale. Sangye Dongdri spera che l’opera tibetana diventi ancora più conosciuta sia all’interno del Tibet sia che si faccia un nome a livello internazionale.

NON SOLO DANZA TRADIZIONALE: ECCO IL “TIP-TAP” DEL GANZI

“Tip Tap” fa venire in mente scenari in stile Broadway e ballerini come Fred Astaire e Gene Kelly, ma anche quel ballo aveva un’origine etnica e popolare, derivando dalla “clog dance” praticata in Irlanda. In effetti, ci sono una varietà di stili di tip tap in tutto il mondo. E nella prefettura autonoma tibetana di Ganzi, nella provincia sudoccidentale cinese del Sichuan, il popolo tibetano ha una propria forma di danza che ora è stata dichiarata come patrimonio culturale immateriale nazionale.

Il tip tap tibetano, chiamato anche “Duixie” nella lingua etnica, ha avuto origine come un tipo di danza circolare nell’area che circonda il fiume Yarlung Zangbo, il corso d’acqua più lungo e più grande della Regione Autonoma del Tibet, nel Sudovest della Cina. La danza era tipicamente accompagnata da uno strumento a sei corde. Fu portata a Ganzi durante l’VIII e il IX secolo e si è evoluta in una danza popolare con caratteristiche locali.

All’inizio, la danza del tip tap veniva eseguita per celebrare i raccolti in autunno, con solo uomini adulti come ballerini. Ma oggi nelle rappresentazioni si vedono anche bambini e donne.

A differenza della danza irlandese, che presenta un intricato gioco di gambe con le braccia dei ballerini comunemente tenute saldamente lungo i fianchi, la danza del tip tap di Ganze prevede molti movimenti delle mani oltre allo schiocco delle suole. Nel frattempo, campanelle sono solitamente legate alle scarpe dei ballerini e il pubblico può sentirne il tintinnio mentre gli artisti colpiscono ritmicamente il pavimento con i piedi.

La danza è piuttosto energica e vigorosa, rappresentando l’entusiasmo del popolo tibetano. Oggi viene solitamente eseguita durante il Festival di Primavera; anche noto come Capodanno tibetano e Losar, che è la festa più importante del calendario tibetano; così come altre occasioni liete.