SANJIANGYUAN: RISERVA ECOLOGICA DI PRIMARIA IMPORTANZA TRA TIBET E QINGHAI

Il Parco Nazionale Sanjiangyuan, uno dei primi stabiliti in Cina, ospita le sorgenti dei fiumi Yangtze, Fiume Giallo e Lancang/Mekong. È il più grande del suo genere nel Paese, coprendo un’area di 123.100 chilometri quadrati. Con un’altitudine media di circa 4.500 metri, l’area di Sanjiangyuan si trova sull’altopiano del Qinghai-Tibet, parti del quale si estendono nella Regione Autonoma del Tibet della Cina sudoccidentale e nella provincia nordoccidentale del Qinghai. Sanjiangyuan è solitamente vista come un’area arida e gelida a causa della sua elevata altitudine. Tuttavia, la preziosa acqua che scorre dai massicci ghiacciai montani ha fatto sviluppare numerose specie di...

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QUANDO L’ISLAM INCONTRA BUDDHA

Quando si pensa all’Islam in Estremo Oriente la maggior parte delle persone tende ad associare questa religione agli Uiguri dello Xinjiang, provincia cinese che da sola contiene una quantità di praticanti musulmani superiori a tutta l’Unione Europea. Eppure sempre in Cina esiste una etnia di tradizione islamica assai più numerosa degli Uiguri, ovvero la popolazione Hui, che comprende circa 11 milioni di persone.  Gli Hui costituiscono una delle 56 etnie riconosciute della Repubblica Popolare Cinese. La cultura degli Hui è marcatamente islamica, tanto che molti di loro decidono di andare anche in pellegrinaggio a La Mecca, luogo sacro per eccellenza...

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BUDDHA E LA MORTE. ALCUNE RIFLESSIONI

Il buddismo tibetano pone un’enfasi particolarmente forte, rispetto alle altre scuole cinesi, giapponesi o nepalesi, sulle istruzioni riguardanti la morte. Scorrendo i testi della letteratura tibetana, ci si accorge di come questa è piena di ammonimenti affinché il singolo sia consapevole dell’inevitabilità della morte, della preziosità delle opportunità che offre una nascita umana e del grande valore della consapevolezza della morte. Secondo la tradizione, il Buddha decise per la prima volta di lasciare la sua casa e cercare l’illuminazione dopo aver incontrato le cosiddette “quattro viste”, ovvero una persona malata, una persona anziana, un cadavere e un rinunciante al mondo....

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IL CERVO CELESTE DELL’ASIA CENTRALE – Parte 3 –

Dopo questo viaggio che ha tentato di mettere alla luce ciò che della figura archetipica del Cervo ci è rimasto a partire dal Bön preistorico dell’Eurasia possiamo finalmente giungere al Tibet. Il Bön tibetano ha ereditato l’immaginario del Cervo, di cui abbiamo abbondantemente parlato. Si sa che gli antichi sacerdoti Bön facevano utilizzo di copricapi con corna di Cervo, come gli sciamani siberiani. Lo Yungdrung Bön, quella scuola tibetana che si origina dall’antico Bön prebuddhista che è stata poi pesantemente influenzata dal Buddhismo, viene suddiviso spesso in Nove Veicoli, che a loro volta sono divisi in un Bön della Causa...

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IL CERVO CELESTE DELL’ASIA CENTRALE – Parte 2 –

Come già detto nel precedente articolo, per poter comprendere il ruolo della figura del Cervo in Tibet bisogna collocarla nel suo contesto euroasiatico.  Questa figura simbolica e immaginale sorge da una matrice che, in qualche modo, era disseminata in tutta l’Eurasia, e trova degli echi addirittura ai giorni nostri. Ad esempio, persino in Inghilterra, nell’Oxfordshire rurale, è sopravvissuta una tradizione in cui si pratica una danza chiamata “Horn Dance” che sembra derivare dalla matrice culturale di cui stiamo parlando.   Dall’Europa alla Russia Come avviene anche nella trattazione del testo Bө and Bön di Dmitri Ermakov, prima di arrivare al...

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MONDIALI IN QATAR, ANCHE IN TIBET TUTTI INCOLLATI ALLE TV

 La Coppa del mondo FIFA 2022 in Qatar non è stato un momento clou per gli appassionati di calcio. In occasione della recente finale a Doha, anche Lhasa è stata avvolta da un’ondata di fervore calcistico. Nonostante il fusorio, la finale tra Francia ed Argentina è stata vista da migliaia di persone in bar o “pub” locaci mentre si beveva birra o tè al burro mangiando snack locali o l’immancabile carne essiccata di yak o tsampa. Il calcio non è proprio di casa in Tibet. Altitudine e corsa, non vanno spesso a braccetto eppure è uno sport piuttosto seguito sul Tetto...

SANJIANGYUAN: RISERVA ECOLOGICA DI PRIMARIA IMPORTANZA TRA TIBET E QINGHAI

Il Parco Nazionale Sanjiangyuan, uno dei primi stabiliti in Cina, ospita le sorgenti dei fiumi Yangtze, Fiume Giallo e Lancang/Mekong. È il più grande del suo genere nel Paese, coprendo un’area di 123.100 chilometri quadrati. Con un’altitudine media di circa 4.500 metri, l’area di Sanjiangyuan si trova sull’altopiano del Qinghai-Tibet, parti del quale si estendono nella Regione Autonoma del Tibet della Cina sudoccidentale e nella provincia nordoccidentale del Qinghai. Sanjiangyuan è solitamente vista come un’area arida e gelida a causa della sua elevata altitudine. Tuttavia, la preziosa acqua che scorre dai massicci ghiacciai montani ha fatto sviluppare numerose specie di...

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A NATALE, PERCHE’ NON PORTARE A TAVOLA UN DOLCE DEL TIBET?

Il Natale significa stare insieme e fare festa, ma ha anche un’accezione molto più golosa. Panettoni, torroni e dolci di ogni sorta diventano infatti protagonisti delle nostre tavole. Perché non portare un qualche cosa di esotico, come un dolce tibetano? Parliamo del Dresil e dei Khapse. In Tibet i dolci non sono assai diffusi. Eppure durante il Losar, ossia il capodanno tiberano, queste due pietanze si trovano ovunque. Ma cosa sono e come si preparano? Ecco il procedimento La ricetta del Dresil Il Dresil altro non è che la versione tutta tibetana del “sweet rice” cinese. Furono infatti i mercanti...

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LE TERME DELL’HIMALAYA!

Il “Metodo termale tibetano – Conoscenza e pratica del Tibet cinese per la salute e la prevenzione delle malattie” è stato inserito dall’UNESCO nell’elenco dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità. Questa è la quarantesima voce iscritta dalla Cina in questa lista. In questo ramo lavora il giovane praticante Rigzin, impiegato del Centro delle Terme della Regione Autonoma del Tibet. I rimedi utilizzati per il bagno termale tibetano sono erbe medicinali uniche che si trovano a più di 3500 metri sul livello del mare sull’altopiano del Qinghai-Tibet. Esse sono preparate secondo un processo rigoroso e complesso. Diverse malattie corrispondono a diversi metodi di...

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TIBET IN INVERNO? UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE

Viaggiare in inverno è impossibile per il freddo? Niente affatto. Sicuramente le temperature saranno rigide, ma questo permette anche di vivere le città tibetane in un clima unico nel suo genere. Quello della stagione fredda, dove le montagne che circondano i centri abitati sono imbiancate da un soffice manto nevoso che ne copre la loro austerità. Inoltre, tante sono le attività che è possibile fare. Il Tibet in inverno è una vera terra delle meraviglie, grazie alla sua bellezza inimmaginabile. Cosa si può fare quindi? Ovviamente i tour classici sono d’obbligo, ma tante sono le escursioni che si possono fare....

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