CAMBIA IL CLIMA ALL’INTERNO DEI CONFINI TIBETANI: LA MISSIONE DI DRUKYAB, IL MONACO FOTOGRAFO

  • by Alberto M
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  • 28 Nov 2018
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In un mattino del già gelido autunno tibetano,  in un remoto monastero sul Tetto del Mondo, il monaco Drukyab inizia la sua giornata. Scivola giù dal suo letto, si avvolge nelle calde vesti e, nella fredda ma severa austerità del tempio va verso il refettorio per la colazione, scaldandosi intorno all’unica stufa della struttura.

Finita la colazione è il tempio delle preghiere del mattino e poi di nuovo in cucina per preparare una tazza di tè al burro di yak e tsampa.  Ma Drukyab è un monaco sui generis. In tutta l’Asia è infatti conosciuto come “il monaco fotografo”. Finiti i rituali mattutini Drukyab apre il suo computer portatile e inizia a scorrere attraverso le sue foto e video alcuni degli animali più rari ed iconici del Plateau tibetano.

Questo monaco ha infatti una missione: preservare la natura straordinaria del Tibet e lo fa armato di pazienza e di un enorme teleobiettivo. I suoi scatti hanno raccolto negli anni la curiosità di fotografi professionisti, i quali sono rimasti abbaglaiti dagli scatti di Drukyab. Ma ora è tempo di lasciare la cella del monastero e mettersi in cammino per scattare delle foto. Per Drukyab la fotografia non è solo uno strumento, ma anche una forma meditativa.

La straordinariertà di questo monaco, tuttavia, risiede anche nella sua storia personale. Nato nell’aspro territorio tibetano da una famiglia nomade dedita all’allevamento, Drukyab ha passato l’intera giovinezza vivendo come cacciatore. Tuttavia, in cuor suo sentiva che doveva fare qualcosa per salvare la fauna, anche perchè il bracconaggio illegale stava minacciando seriamente molte specie animali.

“Ho sentito un forte legame con gli animali. Un giorno, ho visto un gruppo di cacciatori uccidere una gazzella, la quale stava allattando un cucciolo”, ha detto Drukyab. “Sono tornato per tre giorni di fila per cercare di aiutare il suo cucciolo, ma non potevo, ed è morto. Dopo di ciò, ho deciso di smettere di andare a caccia e diventare un monaco “.

Tuttavia la missione ambientalista inizi; nel 2007, quando in uno dei suoi pellegrinaggi, si accorse di come l-ambiente circostante stesse cambiando. Drukyab ha cominciato a notare un calo preoccupante della biodiversità all-interno dei confini tibetani. Non solo predatori leggendari come il lupo o il leopardo delle nevi scarseggiano, ma anche rapaci e animali più comuni sono a rischio. Il colpevole? Il riscaldamento climatico.

Ecco che Drukyab ha deciso di pubblicare le sue foto e catalogare digitalmente lo scempio climatico che sta avvenendo in Tibet. “Qualche anno fa fotografavo fauna e flora che trovavo normalmente ovunque. Adesso alcune piante comuni sono rare da trovare a diverse altitudini”. 

“All’inizio, non avevo soldi,” Drukyab ricordato, così ha preso in prestito denaro dalla sua famiglia per comprare una macchina fotografica digitale. Con la sua nuova attrezzatura al seguito, ha fatto un’escursione in montagna in pieno inverno, con indosso nient’altro che il suo vesti da monaco e un paio di scarpe da trekking, e si stabilì in un luogo in cui una famiglia di nomadi. Ora Drukyab ha una missione: proteggere l’habitat naturale tibetano questo perché “proteggere l’ambiente significa rispettare casa nostra e la madre terra”.