CAPODANNO TIBETANO 2025: TASHI DELEK!

  • by Redazione I
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  • 28 Feb 2025
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CAPODANNO TIBETANO 2025: TASHI DELEK!, Mirabile Tibet


Inizia l’anno del Serpente di Legno 2152. Parola-chiave: trasformazione

Saggezza, intuizione e rigenerazione combinate con crescita, adattabilità e creatività: questi i tratti del Serpente di Legno che – secondo l’astrologia tibetana – da oggi al prossimo 18 febbraio promette rinnovamento ed espansione. Un periodo nel quale il successo sarà possibile grazie all’equilibrio tra sviluppo interiore e azione, creatività e strategia, proprie aspirazioni e autenticità della comunicazione.

Abbiamo visto a grandi linee cosa succede nei primi cinque giorni e in quelli successivi: ora, guardiamo più da vicino le forme nelle quali il Nuovo Anno viene vissuto sull’Altopiano.

Il cibo

Tre i piatti tradizionali che non possono mancare: il guthuk, il dresil e il khapse, mangiati in quest’ordine.

Il guthuk, con il quale si comincia due giorni prima del Losar, è una preparazione al nuovo attraverso una sorta di esame della propria coscienza e dell’anno passato. Infatti, a seconda dei colori dei nove ingredienti usati per questa zuppa che combina carne, verdure, legumi e cereali (incluso il nero, come quello del nostro carbone nella calza della Befana), vengono esaminate – e, si auspica, respinte o abbandonate – le energie negative, proprie ed esterne.

Dresil, piatto riservato alla prima cena con la famiglia, è un riso zuccherato e di buon auspicio fatto con il burro dal latte della femmina di yak, un tubero che si trova soltanto sull’Altopiano (droma, con un sapore simile alla patata dolce), frutta secca e uva: una seconda preparazione simbolica, questa volta di abbondanza e di dolcezza, molto vicina alle nostre lenticchie e ai melograni della tradizione ebraica.

Infine, il khapse – un impasto di diverse forme e dimensioni, fatto con farina, latte e zucchero poi fritto nel burro chiarificato. Simile alle nostre “chiacchiere” di Carnevale, solo senza le uova. Simbolo di pace e di tranquillità, viene preparato in ogni famiglia e monastero nei primi tre giorni di Losar e condiviso con tutti, dalle divinità ai poveri e agli ospiti. Un dolce pienamente comunitario, che si fa e si mangia insieme.

Gli altri simboli del rinnovamento

Oltre alla preparazione dei piatti tradizionali, si saldano i debiti, si risolvono i contrasti e si acquistano vestiti nuovi. Una volta pronti, si fanno visite a monasteri, parenti, amici e vicini, si canta e si danza – senza dimenticare le bandierine di preghiera, i falò purificanti di rami di ginepro o le sculture in burro per il Festival delle lampade che chiude i festeggiamenti.

Ogni gesto, ogni oggetto e ogni ingrediente – letterale o metaforico – di questa festa ha un significato preciso, dato dal colore, la forma e il modo nel quale viene fatto. E tutto tende al riequilibrio tra luce e tenebre, Cultura e Natura, passato e futuro.

Dalle danze Cham alle gare a cavallo, dalle processioni ai saggi racconti degli anziani, dagli indumenti speciali al cibo tradizionale e alla birra d’orzo, quelli del Losar sono giorni di colori, sapori, suoni, profumi, consapevolezza, comunione, armonia e – soprattutto – gioia.  Che uniscono, confermano e tramandano da circa 17 secoli.


Un felice Anno Nuovo, dunque: Tashi Delek, con tutti i nostri auguri di prosperità e di buona fortuna. Ad accogliere i doni del Serpente di Legno, il 2025 lo sarà sicuramente.