Ci troviamo oggi nel Sichuan, e più precisamente nella prefettura di Ganzi. Qui si trova infatti la strada storica di Renkang, un’importante strada turistica e di shopping di oltre un chilometro nota in tutta la Cina. Questa antica strada si è guadagnata numerosi riconoscimenti, essendo stata iscritta come sito del patrimonio culturale a livello nazionale.
Una storia di oltre 1000 anni
Avendo svolto per secoli un ruolo di crocevia nel commercio di cavalli e tè nella contea di Litang, una regione che per secoli ha assurto il ruolo di corridoio tra il cuore della Cina e il Tibet, la Renkang street mette in mostra un’affascinante miscela di fascino storico e culturale attraverso i suoi antichi edifici. Ricca di risorse storiche e culturali, la strada convive con diversi elementi culturali, che la rendono un’attrazione davvero unica. I visitatori possono esplorare antiche case risalenti a oltre 400 anni e altri accattivanti siti storici, come l’ex residenza e sala espositiva del generale patriottico Huang Zhengqing.
Dai musei alla fornitura di ossigeno
Non dimentichiamoci però che siamo sul tetto del mondo. Qui, oltre ai vari bar, ristoranti ed altre attrazioni ricettive, non è inusuale trovare strutture per la forniture di ossigeno per i turisti, oltre ad altri numerosi servizi.
Spazio anche alla cultura. Lungo la strada sono infatti presenti diversi micro-musei a tema che espongono artigianato e forme d’arte caratteristici, come la calligrafia tibetana, i dipinti di thangka, le sculture in pietra, la ceramica e la tessitura. Qui, i visitatori possono immergersi nel patrimonio culturale immateriale impegnandosi in attività come la pittura di thangka, sperimentando l’arte di fare l’incenso tibetano e il tè medicinale al museo della medicina tibetana e imparando a fabbricare maschere dell’opera tibetana al museo dell’opera tibetana.
Inoltre, questa strada offre una vasta gamma di attività culturali esperienziali, tra cui la stampa di poesie e la realizzazione di sculture in argilla, guadagnandosi una meritata reputazione come “destinazione turistica simile a un’enciclopedia culturale tibetana”.