Che la festa della donna sia solo una festa occidentale? Niente affatto! Anche in Tibet esiste una giornata molto simile dove ad essere festeggiate sono proprio le donne. Stiamo parlando del “Festival della Dea”, noto anche come “Festival della fanciulla delle fate”, che si celebra ogni anno il 15° giorno del decimo mese del calendario tibetano. Ma partiamo dal principio.
Leggenda vuole che Palden Lhamo, una dea indiana che divenne nel tempo protettrice di Lhasa e del Tibet, divenne la guardiana del tempio di Jokhang a Lhasa dopo essere stata invitata lì dal re Tubo Songtsen Gampo durante la costruzione del tempio di Jokhang a Lhasa nel 647 d.C. Tuttavia, secondo le cronache, nota era la severità della dea tant’è che quando divenne madre di Palbar Dongtse, le proibì totalmente di incontrare alcun ragazzo.
Palbar Dongtse era anche nota per la sua bruttezza, una condizione, dice la leggenda, figlia dai ‘cattivi pensieri di sua madre’. Eppure al brutto aspetto esteriore corrispondeva un animo candido e gentile che rendeva la stessa Palbar Dongtse ben voluta ed amata da tutti. Tra tutti i cittadini di Lhasa ce ne fu uno che si innamorò di lei: Tritsugtsen, il guardiano del neonato tempio di Jokhang. Palden Lhamo, adirata da questa relazione, si infuriò a tal punto che ordinò ai due amanti che avrebbero potuto incontrarsi solo il 15° giorno del 10° mese di ogni anno. Ed è in questa giornata che si festeggia il “Festival della Dea”.
Ma quale quindi il nesso con la festa delle donne? Come sempre quando si parla di Tibet, dobbiamo ricercare un significato più profondo. Nonostante Palden Lhamo è la dea dell’ira, questa è altresì la “patrona” di Lhasa. Da secoli i tibetani hanno visto nelle sue azioni nei confronti della figlia tutto l’amore materno possibile. Senza contare che per le donne, durante questi giorni di festa, è tradizione “chiedere denaro” agli uomini e vestirsi con abiti tradizionali. Ogni anno in questo giorno, tutti i tibetani si recano al Jokhang a pregare per la buona salute dei figli.
La Festa della Dea è uno degli appuntamenti più sentiti ed importanti in Tibet. Le strade sono affollate di pellegrini ed è impossibile camminare per la centrale Bakor street di Lhasa. Balli, canti, inni irradiano le strade della capitale tibetana in un trionfo di colori e suoni, tutti finalizzati a festeggiare la donna e la dea patrona del Tibet e della città.