Il 58enne Ma Rixiang ricorda come la sua famiglia abbia una tradizione lunga molte generazioni nella preparazione e nella vendita di soffici panini ripieni al vapore, un tipo di “cibo da strada” estremamente popolare in Cina, adatto per una merenda, uno snack o un pasto consumato “per via” durante una giornata indaffarata.
Un tempo, a circa 200 metri a Ovest dall’incrocio tra l’arteria orientale del Mercato di Barkhor (a Lhasa, capoluogo della Regione Autonoma del Tibet) e la “Ongtod Shingka”, sorgeva una bottega specializzata nella vendita di ‘Thangka’ (i celebri dipinti tibetani su seta a tema mitologico e religioso -NdT-) la quale, tuttavia, aveva anche un angolo dedicato alla vendita di dolci e spuntini.
Questo settore, originariamente gestito da una famiglia di nome ‘Ragyato’, è all’origine della tradizione oggi incarnata da Ma Rixiang e dai suoi parenti.
Gli anziani che ancora si ricordano di quel negozio di Thangka, scomparso ormai da molte decadi, narrano di come i cibi preparati dai Ragyato fossero quasi più popolari dei dipinti religiosi, venendo considerati raffinati e delicati e contemporaneamente gustosi e soddisfacenti; addirittura, nei tempi precedenti all’Abolizione della Servitù, un noto nobile di Lhasa inviava regolarmente i suoi valletti a fare incetta di una particolare specialità detta “La Pagnotta dell’Asino”.
Zhe Lihai, oggi 67enne, è la nipote di una delle gestrici originali del banco di “delicatessen” noto come ‘Ragyato’; sua nonna la teneva vicina a sé durante il lavoro e fin da quando aveva sette od otto anni lei iniziò ad aiutarla.
All’età di dodici anni, era in grado di preparare da sola i soffici panini ripieni al vapore che avevano reso famosa la sua ava e i suoi antenati.
Oggidì il negozio di Thangka non esiste più ma la tradizione della famiglia Ragyato sopravvive in una piccola sala da tè a poche centinaia di metri a Sud della Moschea di Hebalin, (il maggiore tempio islamico del Tibet, che sorge a Sud-Est del Tempio di Jokhang -NdT-). La sala da té Ragyato si trova in una zona circondata da scuole ed uffici, il che garantisce un quotidiano “pienone” di clienti.
Nonostante questo lo staff della sala e la risultante produzione di panini al vapore viene volutamente mantenuta entro un certo livello; i gestori infatti ci tengono a mantenere il più alto possibile il livello di igiene e la qualità complessiva del loro prodotto, cosa che diventerebbe difficile se si cercasse di servire un numero di clienti eccessivamente alto.
A lavorare nella sala da tè sono il proprietario, sua moglie, sua cognata e un apprendista, con altre due parenti che possono aiutare part-time in periodi particolarmente indaffarati per ricorrenze o vacanze.
Il 28enne Tashi è uno dei clienti più affezionati della sala da tè; ha iniziato a frequentarla quando era studente del ginnasio e adesso che lavora nello stesso quartiere in cui ha studiato la ha eletta a luogo preferito per le proprie pause.
L’affetto e la fedeltà che la semplice genuinità dei prodotti della famiglia Ragyato riescono a suscitare assicurano che come il precedente banco nella bottega dei Thangka anche questa piccola sala da tè si scaverà una ben meritata nicchia nelle tradizioni e nel folklore di Lhasa.