Si sa, la lingua è un qualche cosa in completa evoluzione ed anche registri linguistici particolarmente “tradizionalisti” come il cinese o il tibetano, devono adeguarsi al passo dei tempi. Ecco quindi che un anno di ricerche e studi, i linguisti di Lhasa hanno finalmente redatto un nuovo vocabolario con all’interno 1500 nuove parole.
A renderlo noto le autorità tibetane che, stando al Comitato regionale per la standardizzazione della traduzione in lingua tibetana, il vocabolario dell’Altopiano ha visto l’aggiunta di espressioni frequentemente usate nel campo della politica, della finanza e di internet. Insomma, anche il Tetto del Mondo non è sfuggito alla digitalizzazione e alla tecnologia.
Inoltre, ci sono 500 parole relative all’energia elettrica e più di 150 termini che coinvolgono l’Opera Tibetana e le danze tradizionali locali. Un paradosso tutto insito alla lingua tibetana che, tradizionalmente, è stata più orale che scritta. Interessante e curiosi per tutti i linguisti è stata la traduzione di tutte quelle funzionalità relative ai social media che, volente o nolente, sono arrivate anche a queste altitudini.
Ad esempio, mancavano il famoso gesto “finger heart”(ovvero la sovrapposizione dei polpastrelli di indice e pollice che vanno a formare un cuore) il nome dell’app di condivisione video “Tik Tok” (nota anche come Douyin, app che sta spopolando in tutto il mondo), e il “rushing clan”, parola gergale che descrive persone nate tra il 1975 e il 1985.
Istituito nel 2005, il Comitato ha raccolto, tradotto e rivisto parole assenti nella lingua tibetana esistente. Finora ha rivisto e standardizzato nel vocabolario tibetano circa 10.000 nuove parole e termini. Chi dice che il Tetto del Mondo è rimasto del tutto isolato?