INTRODUZIONE ALLA SCUOLA NYINGMA DEL BUDDISMO TIBETANO

  • by michele
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  • 03 Mag 2017
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Il Buddhismo Tibetano è convenzionalmente suddiviso in quattro scuole principali (a cui però se ne possono aggiungere delle altre), e la scuola Nyingma è riconosciuta essere la più antica. Il termine Nyingma significa appunto «Antico», perché questa corrente è fondata sulle prime traduzioni in tibetano dei Sutra e dei Tantra che provenivano dall’India.

Convenzionalmente si considera come fondatore della scuola Nyingma il famoso maestro Padmasambhava, chiamato «Guru Rinpoche» dai praticanti buddhisti. L’importanza di questo maestro è tale da essere considerato un «secondo Buddha», a volte viene ritenuto persino più importante di Shakyamuni stesso. Nella scuola Nyingma Guru Rinpoche è ritenuto il prototipo e l’archetipo del Guru perfetto, del Buddha assoluto da cui tutti gli altri sono emanati. Tuttavia, lasciando da parte le leggende, da un punto di vista storico non sappiamo molto su di lui, se non che aiutò nella costruzione del primo monastero buddhista a Samye, su invito del Re tibetano Trisong Detsen (742-798). Fu il monaco indiano Shantarakshita a iniziare la costruzione di Samye, ma ogni volta che la costruzione procedeva questa poi crollava misteriosamente. Secondo la leggenda, le persone iniziarono a pensare che ad essere la causa di questa cattiva fortuna erano dei demoni, e per questa ragione invitarono dall’India il maestro tantrico Padmasambhava – grande mago ed esorcista – per risolvere questo problema.

Il Re Trisong Detsen invitò Guru Rinpoche (Padmasambhava) e Shantarakshita – che era abate del monastero di Nalanda – a importare il Buddhismo in Tibet, e per questo fu necessario un mastodontico lavoro di traduzione che secondo la tradizione coinvolse 108 traduttori e i 25 discepoli di Guru Rinpoche. Padmasambhava supervisionò la traduzione dei Tantra, Shantarakshita dei Sutra. Quest’opera di traduzione costituì il fondamento testuale della scuola Nyingma, che fu l’unica scuola buddhista in Tibet dall’ottavo all’undicesimo secolo. La scuola visse un periodo di forte crisi durante la persecuzione contro il Buddhismo ad opera del Re Langdharma (836-842), ma nell’undicesimo secolo ricominciò a fiorire assieme ad altre scuole buddhiste, denominate Sarma (ovvero «Nuove»). Fu allora che il nome Nyingma cominciò ad essere utilizzato per denominare la scuola buddhista più antica e distinguerla dalle nuove trasmissioni di pratiche e traduzioni che provenivano dall’India.

 

Il corpus di testi e pratiche della scuola Nyingma provenienti dal Buddha e tradotte dai discepoli di Padmasambhava costituisce la trasmissione Kama [Trasmissione Lunga, tib. ring gyü]a questo si affianca la Tramissione Corta [tib. nyé gyü], costituita dai Terma (letteralmente «tesori»), ovvero insegnamenti nascosti da Guru Rinpoche (in casi eccezionali anche da altri Buddha o maestri) per essere riscoperti in epoche successive. La riscoperta dei Terma è tipica della scuola Nyingma (anche se è avvenuta in misura minore anche nella scuola Kagyu) e continua ancora oggi.

Un’altra caratteristica peculiare della scuola è la suddivisione degli insegnamenti in Nove Veicoli. I primi tre sono quelli basati sui Sutra, ovvero la via degli Sravaka, dei Pratyekabuddha e dei Bodhisattva. Poi, e qui c’è una differenza notevole rispetto alle altre scuole tibetane che usano una classificazione in quattro classi (Kriyatantra, Caryatantra, Yogatantra e Anuttarayogatantr), il Tantra dei Nyingma viene classificato in due gruppi da tre classi ciascuno: i Tantra esteriori corrispondono alle prime tre classi delle scuole Sarma, mentre le tre classi di Tantra interiori sono il Mahayoga, l’Anuyoga e l’Atiyoga. Il primo si focalizza sulla visualizzazione della Divinità tantrica e la recitazione del mantra relativo, la seconda sulle pratiche energetiche interiori dove si va a lavorare sul corpo sottile, mentre l’ultima, chiamata anche Dzogchen, è un insegnamento molto famoso che caratterizza la scuola Nyingma. E’ considerato l’insegnamento più elevato e la sua pratica serve a riconoscere e mantenere lo stato naturale della mente (rigpa), progredendo così verso la via del risveglio. Nello Dzogchen sembra essere presente anche un’influenza del Buddhismo Chan cinese, infatti i detrattori dello Dzogchen appartenenti alle scuole Sarma lo definivano «Dharma cinese».

Un’altra caratteristica della scuola Nyingma è quella di non aver mai avuto un capo; è costituita da lignaggi e trasmissioni tra loro indipendenti. Per questo la scuola Nyingma non è mai stata coinvolta nel controllo politico della regione tibetana, a differenza delle scuole Sarma. Inoltre, una parte consistente degli appartenenti alla scuola è composta non da monaci, ma dei tantristi laici che possono fare famiglia, si vestono tradizionalmente di bianco (a differenza dei monaci che si vestono di rosso) e che vengono chiamati «ngakpa». I lignaggi dei ngakpa sono lignaggio non istituzionali e quindi molto lontani dalla politica; spesso si tratta di lignaggi famigliari. La via dei ngakpa è quella probabilmente più vicina a quello che doveva essere lo spirito del tantrismo buddhista antico, ed oggi nel Tibet cinese sta avendo un grandissimo sviluppo.

Per ciò che riguarda i monasteri della scuola Nyingma, invece, in Tibet ve ne sono più di mille. Sei però sono i principali, e sono conosciuti come i «sei monasteri madre». Ci sono formulazioni diverse degli stessi, ma solitamente questi includono: Midroling, Dorje Drak e Palri nell’Alto Tibet, e Kathok, Palyul e Dzogchen nel Basso Tibet. Il monastero di Shechen prende però ormai solitamente il posto di quello di Palri.