LHASA SALUTA IL “SAGA DAWA”: ATTESI MIGLIAIA DI FEDELI

  • by Redazione
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  • 15 Giu 2017
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A fine maggio (venerdì 26/5) i Tibetani hanno salutato l’inizio del quarto mese del loro calendario, detto “Saga Dawa”, mese sacro in quanto nel corso di esso Buddha non solo nacque, ma, successivamente, raggiunse l’Illuminazione. Anche la morte del fondatore del buddismo cadde nel corso dello stesso mese.

I Tibetani sostengono che le pratiche religiose (preghiere, carità, pellegrinaggi, atti di misericordia piccoli o grandi) siano per questo motivo “magnificate” se compiute durante il mese di Saga Dawa.

Una donna tibetana di nome Sodron torna a casa dopo essersi recata a ruotare i cilindri di preghiera, essa porta al guinzaglio un cane; al microfono dell’intervistatore spiega: “L’anno scorso durante Saga Dawa incontrai questo cane randagio, decisi di tenerlo con me, ritengo che quest’azione abbia fatto bene al mio karma”, Sodron spiega di essere convinta della santità e dell’importanza di ogni vita, anche di quella di un cane randagio e di augurare la Pace al mondo ogni volta che fa ruotare un cilindro di preghiera.

Una volta era uso comune liberare pesci nei torrenti e nei fiumi del Tibet, come gesto simbolico e augurale, ma ultimamente questa pratica è stata scoraggiata, visto che nella maggior parte dei casi un pese nato in cattività non sopravvive ai rigori della vita in libertà.

Sodron, interpellata in merito, si dice d’accordo con l’abbandono di questa pratica: “La forma di un gesto di misericordia non é importante, quello che conta é lo spirito con cui viene compiuta”.

L’amministrazione cittadina di Lhasa ha preso speciali misure per affrontare l’afflusso di molte migliaia di pellegrini che si recheranno nella capitale della Provincia Autonoma per compiere riti e devozioni nel corso del mese.

Palbar, uno dei membri del personale del Centro di Assistenza creato per l’occasione, inizia a lavorare alle sette di mattina, tra i suoi compiti vi é anche la preparazione di té caldo per i pellegrini.

Negli ultimi giorni vi sono stati casi di devoti che si sono sentiti male per le lunghe code e le attese; tutti sono stati assistiti e aiutati.

Tuttavia in nessun caso le ambulanze e le unità d’emergenza preparate per l’occasione hanno dovuto entrare in azione.

Un viaggiatore di nome Li, proveniente dalla Provincia di Hubei, ha voluto esprimere al microfono del nostro inviato la sua lode e il suo apprezzamento per l’aiuto ricevuto durante la sua visita a Lhasa, che si é protratta per due giorni.