IL LATTE DI YAK: UN PRODOTTO STRAORDINARIO SCONOSCIUTO IN OCCIDENTE

  • by Redazione
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  • 21 Ago 2017
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Quando parliamo di Tibet, la mente non può non volare alle grandi vette Himalayane e all’animale per eccellenza simbolo degli sherpa locali: lo yak. Ma cosa sappiamo di questo animale dal folto pelo? Lo yak è un grande mammifero appartenente alla famiglia dei bovidi il cui habitat naturale sono le altitudini elevate, diffuso soprattutto in Tibet, Nepal e il piccolo regno del Bhutan, ma è possibile trovarlo, seppur in pascoli minori, in alcune parti della Russia e del Pakistan.

Fisicamente strutturato per sopportare le dure condizioni ambientali delle zone in cui vive, il corpo di questo grosso animale è ricoperto da una lunga e folta pelliccia. Allevato fin dall’antichità dalle popolazioni di quei luoghi, lo yak è un ruminante tale e quale ai nostri comuni bovini.

Tuttavia, il latte di yak è un prodotto totalmente differente di quello che noi chiamiamo latte, rendendolo un prodotto unico nel suo genere. Questo incredibile alimento, viene prodotto dall’animale sono in alcuni precisi periodi dell’anno. Una volta effettuata la raccolta del liquido preziosissimo vengono prodotti formaggi e burro. Il burro può essere conservato anche per un anno, assumendo così un sapore rancido.

Decisamente molto ricco di sostanze importanti per l’organismo e di calorie, questo alimento è alla base della tradizione casearia, e non solo, delle popolazioni dell’altopiano tibetano. Nello specifico, il burro di yak è uno dei prodotti principali che vengono comunemente preparati in ambienti domestici. Ogni famiglia ne produce e consuma una grande quantità, spesso utilizzando il burro anche in bevande, come il tradizionale tè al burro,che tutti consumano abitualmente e che è la prima cosa che viene offerta agli ospiti.

Date le basse temperature, la grande quantità di lipidi presenti in questo alimento è fondamentale per ricavarne energia e protezione. Il tè al burro molto probabilmente non incontrerebbe i gusti occidentali, ma è particolarmente indicato per chi vive o transita in quelle regioni. Questa bevanda, oltre al burro di yak e alle foglie di tè, contiene sale, latte, bicarbonato e acqua bollente. Il tutto viene agitato energicamente in un recipiente, e ciò che ne deriva è un liquido piuttosto scuro, denso e viscoso. Pare che una delle funzioni del burro contenuto in questo particolarissimo tè aiuti anche a proteggere le labbra dal freddo.

Con il latte di yak si producono diversi tipi di formaggi. Alcuni metodi caseari fanno parte della tradizione, altri sono stati rivisitati e corretti in modo da rendere il gusto di questi latticini più adatto ad un commercio diretto anche all’occidente. Il Nepal è stato uno dei primi paesi a seguire questa strada, ma se siete appassionati di formaggi e volete assaporare delle assolute rarità dovrete spostarvi in Bhutan, dove la produzione non ha nulla di industriale e l’origine delle ricette si perde nella notte dei tempi. L’Organizzazione delle Nanzioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha classificato alcuni formaggi prodotti con latte di yak, e Slow Food ha creato un particolare presidio per questi prodotti caseari nella zona dell’altopiano tibetano.