LE DONNE E LA MEDICINA TIBETANA

  • by Redazione
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  • 19 Feb 2018
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Tashi Tso infila un diverso paio di scarpe tre volte al giorno: ha i tacchi alti prima di entrare in ufficio, scarpe di tela mentre lavora e suole di gomma quando si trova nella ‘sala manifatture’.

Tashi Tso lavora al Dipartimento Farmaceutico nell’Ospedale Provinciale di Qinghai, nel reparto consacrato alla Medicina Tibetana: i frequenti cambi di calzature sono resi necessari dalle precauzioni igieniche dei vari ambienti in cui viene a trovarsi durante la giornata.

“Amo il mio lavoro e sono entusiasta di dare il mio contributo a un’industria che ancora fino a poco tempo fa era quasi esclusivamente maschile”. Per migliaia d’anni le conoscenze e le tecniche di trattamento della Medicina Tibetana si sono infatti tramandate nei monasteri, dove le donne seppure non escluse, erano comunque quasi sempre relegate a ruoli secondari, tra cui non figurava la medicina.

Adesso la Repubblica Popolare Cinese ha dato un forte impulso alla Medicina Tibetana, affinché possa contribuire allo sforzo di mantenere in salute la popolazione facendola confrontare e integrare coi protocolli clinici stilati a Pechino, nella Regione Autonoma, nel Gansu e nel Qinghai.

Proprio in quest’ultima provincia, Qinghai lo scorso dicembre é stato lanciato un programma di supporto della Medicina Tibetana.

Quindici terapie e ricette tradizionali Tibetane sono state dichiarate “Patrimonio Intangibile” del Retaggio Culturale Nazionale e 2000 tonnellate di medicamenti basati su di esse sono stati prodotti, per un valore di 1 miliardo e 500 mila yuan (circa 210 milioni di Euro).

Come testimonia Tashi Tso, questo impulso ha favorito l’entrata nel campo della Medicina Tibetana di sempre più donne.

A Lhasa circa metà dei medici praticanti nell’Ospedale Tibetano sono ormai donne e tale proporzione trova riscontro nelle percentuali di laureati alla Scuola di Medicina Tibetana di Qinghai: circa il 50 per cento sono dottoresse.

“Nel mio staff (di 51 persone), 26 sono donne” conferma Tashi Tso che trova le sue colleghe molto efficienti nei compiti di precisione, come la confezione di pillole, polveri e altri farmaci i cui componenti devono essere minuziosamente verificati e dosati.

Tashi Tso si é iscritta alla Scuola di Medicina Tibetana dell’Università di Qinghai nel 2011. “Non solo abbiamo imparato le basi della Medicina Tibetana, abbiamo compiuto ricognizioni in natura per identificare le fonti dei materiali che utlizzavamo in laboratorio e abbiamo integrato il tutto con nozioni tratte dalla medicina occidentale”.

Nei laboratori che producono farmaci tradizionali tibetani ormai macchinari moderni di alta precisione non sono più una rarità e lo scopo delle iniziative del Governo cinese é di rendere la Medicina Tibetana sempre più interdisciplinare e connessa con altre branche della scienza medica.

“Vogliamo che il patrimonio culturale tibetano possa vivere nel futuro e aiutare sempre più persone”, dichiara una delle colleghe di Tashi Tso.