LHASA CAPITALE DELLA MEDICINA TIBETANA

  • by Redazione
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  • 21 Nov 2018
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La Medicina Tradizionale Tibetana è uno di quei tesori culturali che ancora oggi viene gelosamente tramandata. Pochi sanno, ma questa è anche una delle basi della MTC. Per secoli Lhasa è stata la capitale della medicina tibetana, ma ora anche nell’intero Altopiano Tibetano si stanno diffondendo tecniche che uniscono la medicina tradizionale a quella moderna. Con grande beneficio per i pazienti. Oggi vi raccontiamo la storia di Tashi Tso.

Tashi Tso, medico dell’Ospedale Tibetano di Qinghai, indossa un paio di guanti in lattice prima di iniziare a testare campioni appena arrivati di nuovi medicinali tradizionali.“Questi campioni verranno inviati a esperti per venire valutati, dapprima con ispezioni visive, poi con test biochimici; cerchiamo di combinare metodi tradizionali con moderni protocolli clinici per garantire efficacia ed affidabilità dei preparati”.

La medicina tradizionale del Tibet, denominata Sowa Rigpa, in lingua locale, ha circa 2000 anni di storia ed ha assorbito influenze dalle farmacopee tradizionali cinese, indiana, ma anche araba. E’ praticata soprattutto nell’area Himalaiana, nella Regione Autonoma del Tibet e nelle Province cinesi con distretti e contee a prevalenza tibetana; come molte medicine tradizionali dà molta importanza alla fitoterapia e occasionalmente impiega anche composti di origine minerale o animale, come certi insetti. Alcuni suoi trattamenti sono riconosciuti come altamente efficaci contro afflizioni digestive, cardiache, vascolari e reumatoidi.

Finché era praticata ‘artigianalmente’ i composti curativi potevano variare in dosi, efficacia, controindicazioni; ma ora, applicando tecniche di fabbricazione e produzione moderna, si possono standardizzare i dosaggi, facilitando la posologia. “Per esempio”, continua Tashi Tso, “il farmaco chiamato Liu Wei Xiao Yao San, utile nei trattamenti dell’apparato digestivo, veniva confezionato in cartocci, che non ne potevano garantire la conservazione e l’efficacia, adesso abbiamo una linea di produzione automatica che dà eccellenti garanzie in questo senso”.

L’Ospedale Tibetano di Qinghai produce 368 farmaci riconosciuti ufficialmente come efficaci, tutti derivati da preparati tradizionali; ogni anno è in grado di produrne circa 200 tonnellate. Attualmente esistono 29 siti di produzione farmaceutica nella provincia, in grado di preparare 1042 medicinali diversi.

Per accelerare lo sviluppo della medicina tradizionale la Cina ha incrementato gli investimenti per costruire siti di produzione moderni ed efficienti, introducendo massicciamente la tecnologia moderna nella farmacopea tradizionale tibetana. Nella sola Provincia di Qinghai esistono 15 aziende diverse specializzate in queste produzioni; nel 2016 il loro fatturato ha raggiunto i 2 miliardi e 300 milioni di yuan di valore (circa 366 milioni di dollari Usa).

Anche nella Provincia di Gansu quest’industria farmaceutica è altamente sviluppata, come lo è, del resto, nella Regione Autonoma Tibetana vera e propria (Qinghai, infatti è una Provincia a maggioranza tibetana che si trova al di fuori della Regione Autonoma, nel Sichuan). Un laboratorio nell’Istituto di Medicina Tibetana di Qinghai studia gli effetti dei composti minerali presenti in alcuni farmaci tibetani, giudicandone utilità e controindicazioni.

La Medicina Tibetana è stata inclusa nel 2006 nel Patrimonio Culturale Intangibile della Repubblica Popolare Cinese ed è stata valutata positivamente da esperti dell’OMS. “L’unico modo per la Medicina Tibetana per diffondersi oltre i suoi naturali confini culturali è quello di venire validata attraverso l’integrazione con pratiche di analisi, produzione, conservazione tipiche della medicina moderna”, ha dichiarato il Rettore dell’Istituto Nazionale di Medicina Tibetana di Qinghai.