MASCHERE CANGIANTI E VESTI DI BROCCATO: IN SCENA LA DANZA TIBETANA

  • by Redazione
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  • 19 Gen 2018
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Tra gli elementi tipici dell’arte tibetana è bene non dimenticare il ruolo delle maschere e delle vesti di broccato che vengono utilizzate nelle danze sacre e nei giochi che si svolgono nel contesto dei principali Festival tibetani.

Generalmente questi Festival rappresentano idee religiose ispirate al Tantrismo, eventi della vita del Buddha o di altri Santi del Buddhismo. Le maschere ritraggono dei e demoni, a volte animali e spiriti di vario tipo. Sono create per adeguarsi alla faccia dei danzatori e vengono modellate in cartapesta e ricoperte da uno strato di gesso, che viene poi disegnato e colorato. Alcuni si sconcertano del fatto che una religione relativamente pacifica come il Buddhismo adotti un immaginario così terrifico. Tuttavia, le divinità cosiddette “irate” – che mostrano un aspetto terrifico e demoniaco, spesso ornate di teschi umani e con gli occhi iniettati di sangue – avrebbero proprio lo scopo di spaventare e scacciare gli spiriti negativi. Molte danze in cui il danzatore impersona questo tipo di divinità infatti hanno una funzione rituale esorcistica e apotropaica.

In un rito che dura diversi giorni, chiamato “Danza del Cappello Nero”, sono  invece indossati dei copricapi abbastanza elaborati al posto di maschere. Le maschere, i copricapi e le danze sono un prodotto della cultura tibetana, ma le vesti di broccato hanno un’origine cinese. Le danze, per essere più precisi, provengono generalmente dalla cultura pre-buddhista del Tibet, la cui religione è chiamata Bön . Le danze sono delle pantomime (ovvero azioni sceniche mute), accompagnate da qualche grido ed esclamazione.  

Nella Danza del Demone Tigre Rosso, danzata alla fine di ogni vecchio anno, il sacerdote della vecchia religione Bön compiva dei sacrifici umani per propiziare le divinità e scacciare i demoni della cattiva fortuna. Dopo l’avvento del Buddhismo il tutto è stato chiaramente riadattato ai metodi e agli scopi della nuova religione ed i sacrifici cruenti sono stati aboliti ed eventualmente sostituiti da sacrifici fittizi, ovvero offerte di torme. Durante i Festival c’è generalmente una processione o una piccola danza introduttoria, poi una commedia e infine la danza principale della giornata.