La Medicina Tradizionale Tibetana – chiamata anche Sowa Rigpa in tibetano – è ormai nota non solo tra le altre montagne della Regione, ma anche nel resto della Cina. Considerata uno dei pilastri della MTC, a partire dal 2006 la Medicina Tradizionale Tibetama è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali nazionali. A dire il vero le sue origini si perdono nei meandri della storia, ma si può ritenere che nel suo sviluppo ha attinto sopratutto da conoscenze cinesi, indiane e in parte arabe. Nucleo fondamentale di questa arte medica è una comprensione olistica del corpo umano, fondata spiritualmente sulle cosiddette “Quattro Nobili Verità del Buddhismo”; il suo paradigma si basa sui cosiddetti tre umori – paragonabili ai tre dosha dell’Ayurveda – fondamentali nel processo di diagnosi.
Secondo la Medicina Tibetana, la salute dipende dall’equilibrio di questi umori, e in caso di malattia esistono una serie di pratiche terapeutiche per riequilibrarli. A riguardo, tra le terapie adoperate possiamo citare lo yoga, la moxibustione (presa dalla Medicina Tradizionale Cinese), il massaggio, ma sopratutto l’utilizzo di rimedi erboristici e minerali, spesso essiccati, ridotti in polvere e infine inseriti in pillole. Tradizionalmente, queste pillole venivano anche benedette dal lama o dal medico tramite appositi riti, ma questa tradizione in certi contesti sta iniziando a cadere in disuso. Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha permesso un ampio sviluppo della Medicina Tibetana inserendo alcune preziose innovazioni: per prima cosa iniziano ad adoperarsi dei controlli di qualità, necessari per preservare la salute pubblica dal momento in cui queste pratiche terapeutiche stanno acquisendo una discreta popolarità. Questi controlli di qualità vengono fatti sopratutto a determinate piante, come ad esempio la mirabilis himalaica, un raro vegetale usato per l’urinazione e le malattie dei reni. Inoltre, molte piante rare o in via di estinzione iniziano ad essere prodotte in laboratorio, così da preservare non solo l’ambiente, ma anche i bisogni dei pazienti. Di questa specifica problematica si è occupato Tashi Tsering del Biological Research Institute of Tibetan Medicine (BRITM), con sede nel Men-Tsee-Khang di Lhasa, un tradizionale ospedale tibetano fondato nel 1916 ed oggi divenuto un centro d’eccellenza a livello globale. Questo istituto, sfruttando le moderne tecnologie, ha potuto far crescere e preservare oltre 27 piante a rischio di estinzione nell’ultima decade; tra queste la meconopsis aculeata, una pianta che cresce ad alte altitudini ed è usata tradizionalmente in 257 rimedi, principalmente per malattie epatiche.
In Cina l’integrazione tra la medicine ufficiale e quella tibetana è sempre maggiore ed affonda le radici nella storia. Per questa ragione la Medicina Tradizionale Tibetana viene da sempre ritenuta uno dei pilastri della MTC.