Tseten Wangyel, “padre” dei ‘Coltelli Tselung’, derivati dai ‘Coltelli Lhatse’ è un importante depositario di Patrimonio Culturale Immateriale. I suoi coltelli, forgiati a mano, sono affilati in più riprese e la loro lama é adamantina. Tra la lama e il manico si trova un rivestimento in ferro. Impugnatura e fodero sono in argento e bronzo e ricoperti di decorazioni sagomate le più varie: tigri, draghi, leoni, fenici, ki-rin e altre figure del folclore cinese e tibetano.
Nel giugno 2009 il Ministero della Cultura cinese ha nominato Tseten Wangyei come figura rappresentante del processo di forgiatura dei coltelli tibetani, un processo che fa parte del patrimonio culturale immateriale della nazione. Questi antichi Coltelli Tselung non sono solo un utensile di squisita fattura ma rappresentano anche un’arma, una forma di difesa. Oggi sono considerati più come oggetti d’arte e sono molto richiesti. La loro esportazione all’estero permette alla famiglia Wangyei di ottenere una costante fonte di reddito, che recentemente ha molto migliorato il loro standard di vita.
Budarwa, erede della sesta generazione di mastri forgiatori di Coltelli Lhatse è rappresentante di un Patrimonio Culturale Immateriale a scala regionale. Nel suo laboratorio tutte le fasi di lavorazione sono effettuate a mano: forgiatura, lisciaggio, pulizia della lama, decorazione e colorazione del fodero. Questo é il motivo principale per cui la creazione di un coltello con lama da 10 cm prende fino a tre giorni di tempo. Tutto rimane fedele alla tradizione, Budarwa si è interessato a nuove tecniche di decorazione con motivi di draghi, fenici o temi floreali che abbelliscono ulteriormente le sue opere. Nel 2008 il procedimento di forgiatura dei Coltelli Lhatse é stato inserito nella lista del Secondo Volume dei Patrimoni Culturali Immateriali cinesi e Budarwa è stato registrato come suo rappresentante.
Questi coltelli possono essere acquistati anche presso l’Associazione Comunitaria dei Coltelli Tibetani di Lhatse; ogni coltello venduto è accompagnato da una placca e dalla firma del suo forgiatore, che ne garantisce l’autenticità.