REINCARNAZIONE E LAMA, QUALE CONNESSIONE? 

  • by Redazione
  • |
  • 02 Nov 2019
  • |

La reincarnazione è da sempre un terreno molto franoso per la religione tibetana. In altre parole, può il Dalai Lama riconoscere a piacimento le reincarnazioni dei Lama delle varie scuole tibetane?

Quello che alcuni non capiscono è che il Buddhismo Tibetano non possiede una autorità centrale; ci sono quattro scuole tra di loro indipendenti e ci sono anche dei maestri e praticanti al di fuori delle suddette istituzioni. Il Dalai Lama è semplicemente un personaggio di spicco di una di queste scuole, la scuola Gelug. L’organizzazione del Buddhismo Tibetano è molto più paragonabile al Cristianesimo Ortodosso – con Chiese tra loro indipendenti – che al Cristianesimo della Chiesa Cattolica Romana con un Sovrano Pontefice a capo. Anzi, per lo meno le Chiese Ortodosse sono accomunate da uno stesso dogma, cosa che non può dirsi per le diverse scuole tibetane che possiedono visioni filosofiche, dottrine e pratiche differenti. 

Il Dalai Lama non possiede pertanto autorità sui lignaggi diversi da quello Gelug (e anche su quello Gelug la sua autorità non è comunque da considerarsi come assoluta). Questo non lo impedisce di tentare di riconoscere i Lama delle altre scuole, ma queste sono libere di non accettare le sue indicazioni, spesso percepite come interferenze improprie. 

Così è successo agli inizi del secolo scorso. Il tredicesimo Dalai Lama cercò verso la fine degli anni ‘20 di imporre come sedicesimo Karmapa (il capo della scuola Karma Kagyu) il figlio del proprio ministro delle Finanze, Tsipön Lungshar. L’organizzazione del Karmapa, la Tsurphu Labrang, però non riconobbe il bambino e non accettò questa imposizione, intronizzando il proprio Karmapa. Il figlio di Lungshar poi morì cadendo da un tetto ed il Dalai Lama ritrasse il riconoscimento che diede inizialmente.