Cimeli archeologici, risultati da uno scavo nella Prefettura di Ngari, nel Sud-Ovest della Regione Autonoma del Tibet hanno dimostrato la frequenza e l’intensità degli scambi commerciali e culturali tra il Tibet e le regioni centrali; cosa che fa pensare all’esistenza di una Antica Via della Seta attiva già venti secoli fa.
Oltre sessanta cimeli databili tra i 1800 e i 2000 anni fa sono stati esposti per la prima volta a Ngari, tra cui seta lavorata, maschere d’oro, resti di tè, vasellame, nell’ambito di una mostra inaugurata lo scorso sabato. La notizia è stata diffusa dal canale televisivo CCTV.
I reperti sono stati ritrovati nel corso del più grande progetto archeologico che abbia mai interessato il Tibet, iniziato a luglio, composto da esperti dell’Istituto di Archeologica dell’Accademia Cinese di Scienze Sociali, dell’Ufficio Tibetano per le Eredità Culturali, dell’Istituto di Ricerca Archeologica della Provincia di Shaanxi e dalla Scuola di Storia e Cultura dell’Università di Sichuan.
La Prefettura di Ngari si trova all’intersezione tra Asia Meridionale e Asia Centrale sull’Altopiano di Qinghai-Tibet, dal che appare già evidente il suo ruolo di ‘anticamera’ per gli scambi tra queste zone, spiega Lu Hongliang, professore della Scuola di Storia e Cultura dell’Università di Sichuan.
Il progetto archeologico esplora i siti storici della Prefettura di Ngari, ivi incluso un sito correlato col Regno Shangshung, che era un’entità antica del Tibet Occidentale e Nordoccidentale.
“Condurre esplorazioni archeologiche e scavi in Tibet aiuterà a migliorare le conoscenze su questa Antica Via della Seta, la cui esistenza è ormai praticamente assodata. Tè, seta e altri importanti ritrovamenti ci mostrano che le regioni di Uighur e Xinjiang, insieme al Tibet commerciavano e avevano intensi scambi culturali con le altre regioni della Cina fin dalla più remota antichità ed erano perfino in contatto col subcontinente asiatico”, afferma Zhang Juzhong, del Dipartimento per la Storia della Scienza dell’Università Cinese per la Scienza e la Tecnologia.
Il servizio televisivo di CCTV mostrava in dettaglio un frammento di seta ritrovato a Ngari, indubbiamente lavorato secondo tecniche diffuse all’epoca solo nelle zone centrali della Cina e con caratteri cinesi ricamati sopra. Questo prova la profondità e la frequenza degli scambi commerciali che vedevano coinvolti gli abitanti della regione.
La Repubblica Popolare Cinese ha dato un profondo impulso alla ricerca archeologica nelle aree di confine e liminari, investendo grandi somme e mobilitando centinaia di specialisti in dozzine e dozzine di progetti di ricerca.