“SEPOLTURA CELESTE” IL BIZZARRO RITO CHE AFFONDA LE RADICI NELL’ANIMA DEL TIBET

  • by Redazione
  • |
  • 11 Ott 2019
  • |

In tutto il mondo, culture diverse mostrano costumi ed usanze assai varie. In Tibet, le cerimonie funebri tradizionali mostrano grandissime differenze rispetto a quelle eseguite in gran parte del mondo. Avete mai sentito parlare della “sepoltura celeste”?

Questa consiste nel lasciare che il cadavere venga “eliminato” dai più efficienti ‘specialisti’ del regno animale: gli avvoltoi. Se questo può sembrare un modo insolito di trattare i morti; specie per culture che hanno in orrore l’abbandono della salma (“orrido pasto lor salme abbandonò” come diceva Vincenzo Monti traducendo Omero, -NdT-) per i Tibetani, la pratica è strettamente correlata alle particolarissime condizioni ambientali che, come spesso succede, hanno plasmato cultura e religioni locali. Ma vediamo più nel dettaglio

Anche chiamata”sepoltura del cielo”, “jhator” in tibetano, la sepoltura celeste è un rito funerario vero e proprio dove il cadavere, portato in corteo verso il luogo della cerimonia, è posto su una alta montagna per essere mangiato dagli avvoltoi e da altri ‘spazzini’ di cadaveri. Questa pratica era un tempo comune in tutto il Tibet e in molte parti della Cina continentale come in Mongolia, ma anche in Bhutan e nelle parti dell’India vicino ai confini con la Cina.

Come abbiamo detto tali “sepolture celesti” sono state la risposta tibetana alla necessità di seppellire i defunti, una necessità a sua volta modellata dalle rigide condizioni ambientali. Mentre in molte culture si preferisce seppellire o cremare il caro estinto, secondo gli archeologi la mancanza di foreste e la presenza di terreni impossibili da scavare nel Tibet ha provocato una diversa forma del processo funerario. Probabilmente il rito è nato da considerazioni pratiche durante l’epoca della religione Bon (il culto sciamanico diffuso in Tibet prima dell’avvento del buddismo) sull’altopiano.

Infatti dopo l’arrivo del buddismo dall’India nel VII e VIII secolo, la pratica divenne parte della cultura religiosa del Tibet.  I tibetani seguono una precisa forma di buddismo Vajrayana, che ha nell’idea della “trasmigrazione” degli spiriti uno dei suoi cardini . Nel buddismo tibetano, il cadavere è considerato un guscio vuoto, poiché lo spirito è già partito per la sua prossima incarnazione. Senza la necessità di preservare il corpo, ad eccezione dei santi e dei lama maggiori, la funzione della sepoltura celeste divenne un modo diffuso ed accettato di eliminare il cadavere.

Le usanze della sepoltura del cielo tibetano sono in realtà registrate in un trattato del 12mo secolo noto come Bardo Thodol, o Libro dei Morti. Secondo i testi, il corpo deve essere tagliato secondo gli ordini del lama o dell’adepto che esegue la cerimonia, e le parti del corpo lasciate su una lastra di roccia in aree appositamente dedicate che sono stati costruite sulle montagne attraverso il Tibet. Con la sua alta altitudine, le principali creature che sarebbero venute a mangiare le parti del corpo erano gli avvoltoi himalayani, che sarebbero stati ben nutriti dal cadavere inanimato, e avrebbero riavviato il corpo nel ciclo dell’universo buddista. Era anche prescritto che lo yak che trasportava il corpo sul terreno preposto per la cerimonia fosse poi liberato.

Per i buddisti tibetani, la cremazione o la sepoltura del cielo erano entrambe forme dell’insegnamento didattico secondo cui tutta la vita è temporanea sulla Terra. La pratica è anche considerata un atto di estrema generosità da parte della persona deceduta, poiché lo spirito della persona forniva il suo corpo precedente come sostentamento per le altre creature viventi del mondo. Generosità e compassione sono due delle virtù più importanti nel buddismo e la generosità dell’atto è spesso inclusa nei meriti della persona, anche se lo spirito ha già lasciato il corpo.

Nel folklore tibetano, si ritiene ampiamente che sia un buon segno se gli animali o gli uccelli consumano tutto il corpo. Le usanze popolari dicono che anche gli avvoltoi non mangeranno il corpo di una persona morta che aveva commesso atti malvagi nella sua vita. La sepoltura del cielo è anche un atto di protezione ambientale, in quanto non vi sarà alcun disturbo della terra per seppellire un corpo nel terreno.

Quando una persona moriva in Tibet, la famiglia avvolgeva il cadavere in un panno bianco e lo posiziona in un angolo della casa per 3-5 giorni. Durante questo periodo, monaci o lama leggevano ad alta voce le Scritture sul cadavere, in modo che gli spiriti dei morti potessero essere liberati e procedere alla loro successiva reincarnazione. La data del funerale viene normalmente scoperta per divinazione e nel giorno assegnato un incaricato rimuoveva il cadavere dal terreno. Prima di questo, il corpo veniva collocato piegato in posizione fetale, seduto con le ginocchia sollevate e la testa sulle ginocchia.

Sul terreno preposto incenso e tsampa (la tipica farina di orzo tibetana) venivano bruciati per attirare gli avvoltoi, e i lama recitavano sutra (cioè gruppi di versi) dal Libro dei Morti sul cadavere per riscattare i peccati commessi in questa vita, prima che inizi la prossima incarnazione. Il corpo era trattato da un maestro di sepoltura professionale, che poi allungava il corpo sulla piattaforma di sepoltura e lo tagliava a pezzi per rendere più facile il consumo da parte degli uccelli.

Gli avvoltoi delle montagne del Tibet erano considerati uccelli sacri e si considera che essi avrebbero consumato solo il corpo che è stato presentato, senza attaccare altre piccole creature nelle vicinanze. Le ossa rimaste venivano spesso frantumate dopo e mescolate con tsampa per farle consumare a loro volta dagli avvoltoi. Tutti i resti lasciati dagli avvoltoi venivano raccolti dai lama e bruciati mentre venivano intonati sutra dal Bardo Thodol per redimere i peccati rimanenti che legherebbero lo spirito a questa vita, rendendolo un fantasma condannato vagare per sempre.

Ci sono alcuni luoghi in Tibet che ancora eseguono sepolture celesti, e il Monastero di Drigung Til a Lhasa, situato nella Contea di Maizhokunggar a circa 150 chilometri a Est della città, è uno dei più noti. Il monastero si trova incastonato in una ripida parete rocciosa, con vista sulla splendida valle sottostante. I terreni consacrati a tale pratica si trovano più in alto, dietro il monastero.

Un altro noto sito di sepoltura celeste, per coloro che hanno già completato il Kailash Kora nella prefettura di Ngari nel Tibet occidentale, si trova sulle pendici del Monte Kailash, a breve distanza dopo l’ingresso nella valle a Ovest della montagna sul Kailash Kora. Tradizionalmente, i terreni consacrati non sono visitati dalle famiglie dei defunti, e oggi in Tibet non è permesso ai turisti stranieri di entrarvi, meno che mai quando è in corso un rito funebre.